Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 14 Questo è il senso complessivo, io credo, di questa vostra presenza che manda un messaggio: occorre che si parli la lingua europea che non è il tedesco o il francese o lo spagnolo, e meno che mai l’italiano. La lingua europea è la lingua del tempo e delle regole. Il rispetto del tempo in un paese nel quale la regola è diventata invece la proroga, il rispetto delle regole in un paese nel quale la deroga o il con- dono sono diventati la regola. Se noi riusciremo insieme ad affermare che il denaro è importante ma non è il dio maggiore e ad affermare che è necessario lo sviluppo che faccia sì agio sulla ric- chezza ma che al tempo stesso è necessario evitare forme di monopolio attraverso le regole di un libero mercato, se riusciremo a parlare tutti insieme la lingua euro- pea, quella del rispetto del tempo e del rispetto delle regole, probabilmente daremo un contributo significativo alla crescita nostra e dell’Europa intera. Per quanto riguarda Palermo, la città sta cercando di vivere un’esperienza, credo straordinaria, di riferimento mediterraneo. Noi ci siamo scelti il ruolo di non par- lare di euro-mediterraneo, perché l’euro-mediterraneo non aiuta ad avere rapporti con gli altri paesi del Mediterraneo che non sono europei; abbiamo bandito la pa- rola euro-mediterraneo e rivendichiamo il nostro essere mediterranei, il nostro es- sere cioè in una realtà nella quale non ci sono le barriere che purtroppo sono costituite da un mare dove migliaia di persone muoiono nella speranza di raggiun- gere condizioni di sicurezza. Non voglio intrattenervi su questo argomento, mi limito a ricordare che per secoli la schiavitù è stata prevista dalle leggi ed essa era talmente normale che il grande Voltaire, (nessuno lo ricorda) faceva il mercante di schiavi e nessuno si scandaliz- zava nel pensare che comprasse e vendesse esseri umani. Abbiamo, altresì, liberato il mondo dalla pena di morte e gli stati soltanto con grande ritardo hanno elimi- nato le leggi che la prevedevano; tra questi stati, il Vaticano soltanto nel 2001 ha formalmente eliminato la pena di morte. Oggi credo che dovremmo riflettere su questo maledetto permesso di soggiorno, su questo strumento di tortura dell’uomo sull’uomo che è il vero mandante delle

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