Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

2. L’Europa da costruire 21 Intervento introduttivo A NDRÉ S APIR Université Libre de Bruxelles Signore e Signori, è per me un onore intervenire oggi a questo convegno su un tema fondamentale per l’Europa e per l’Italia. Uno dei motivi per cui ho accettato di partecipare non sono le ormai prossime elezioni europee, bensì il ruolo strate- gico dell’Italia per capire cosa può fare l’Europa. L’Europa ha bisogno dell’Italia e l’Italia ha bisogno dell’Europa. Dovremmo cercare di discutere, nel poco tempo che abbiamo a disposizione, cosa è accaduto durante la crisi, quali sono state le difficoltà che l’Europa ha dovuto affrontare e la situazione dell’Italia che forse non era completamente pronta a gestire alcune di queste difficoltà. Vorrei anche com- mentare qualche strategia futura, che tipo di riforma dovrebbe essere attuata. Pro- pongo una strategia a doppio binario, si tratta di una strategia che spero possa essere attuata dalla nuova leadership che verrà eletta la prossima settimana, ap- punto per le elezioni europee. Adesso vorrei iniziare con una valutazione della crisi. Quando cerchiamo di fare una analisi di questa crisi cerchiamo anche una soluzione. Ci sono due orienta- menti su ciò che non ha funzionato e su come si sarebbero dovuti risolvere i pro- blemi, sto parlando della crisi dell’area euro. Una delle analisi è che il sistema europeo, l’euro, è stato difettato, è stato un errore creare una unione monetaria prima dell’unione politica. Cosa significa questo? Questo significa che a parte l’unione monetaria serve un’unione economica e serve un’unione economica che abbia una base politica. Poi c’è un altro punto di vista secondo il quale in alcuni paesi, forse nei paesi meno colpiti dalla crisi, il sistema non era per così dire “difettato”, pensate a quello che è successo a Maastricht. Quello che c’è stato a Maastricht era una proposta possibile, non serve un’unione monetaria che può sicuramente funzionare senza un’unione politica, importante è comunque che ogni paese rispetti le regole del gioco, ogni paese deve tenere casa

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