Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 22 propria in ordine. Quindi, si è proposta un’Europa migliore, ma secondo loro un’Europa migliore significa rispettare di più le regole e la loro applicazione. Adesso, velocemente, vorrei darvi il mio parere su questo dibattito. Io credo che servano più Europa e un’Europa migliore. Secondo me la crisi, l’unione monetaria ed economica hanno avuto due problemi principali. Uno è che mancavano delle politiche comuni condivise, istituzioni co- muni, e mancavano nel settore bancario e nella politica fiscale. Questo penso sia stato uno dei problemi maggiori. Poi c’è un altro problema che spesso sottovalu- tiamo, cioè il fatto che abbiamo una unione monetaria con differenze economiche e sociali, soprattutto tra il Nord e il Sud Europa. In un certo senso questo lo sa- pevamo già vent’anni fa, quando pensavamo alla creazione dell’unione monetaria sapevamo che ci sarebbero state delle diversità tra i paesi. Ma cosa pensavamo? Che attraverso l’introduzione dell’euro ci sarebbe stata una convergenza delle po- litiche economiche nonché di quelle sociali. Sfortunatamente questo non è acca- duto ed oggi ci ritroviamo con divari economici e sociali, differenze di politica e di istituzioni, come ad esempio nel settore fiscale e politico-economico. Essenzial- mente è questo che ha portato alla crisi bancaria partita un paio d’anni fa con im- plicazioni in termini di debito e di alto tasso di disoccupazione. Come gestire tutto questo? Ci serve più Europa e un’Europa migliore, questo è quello che io penso. Più Europa cosa significa? Abbiamo cercato di avviare un’unione bancaria ma siamo forse ancora agli albori e sicuramente dobbiamo pensare ad una sorta di unione fiscale, non totale e completa a trecentosessanta gradi ma ad una qualche forma di unione fiscale. Un’Europa migliore cosa signi- fica? Un’Europa che si concentri su dove l’Europa può costituire un valore aggiunto e spianare le condizioni per una crescita più veloce. La crescita deve essere una delle priorità, se non la priorità madre dell’Europa. Ecco, prima della crisi e dopo l’introduzione dell’euro c’erano molti squilibri nel- l’euro-zona, squilibri tra nord e sud, un accumulo di debito e non solo debito pubblico ma parliamo anche di debito privato per via della competitività. Tutto ciò è giunto ad una fine quando è arrivata la crisi finanziaria nel 2007, prima negli

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