Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 24 potuto avere una strategia per gestire la crisi perché mancavano le istituzioni giuste, doveva costruire le istituzioni già con lo sviluppo della crisi. L’unione bancaria, la sua costruzione è un elemento importante, ma lo stiamo co- minciando a vedere adesso che ha dei benefici, non siamo molto in ritardo ma se ci fossimo arrivati prima sarebbe stato meglio. Queste politiche per l’ambiente macroeconomico vanno bene ma non c’è tanta simmetria negli adeguamenti realizzati. Le riforme strutturali non si sono avute, tranne per quei paesi dove c’è un programma specifico, in Grecia, in Portogallo, in Irlanda, dove c’era l’obbligo, l’orientamento della troika, per il resto invece non è accaduto. Se andiamo a vedere i paesi del sud che erano disorganizzati, sono partiti con un problema ed oggi ne hanno due. All’inizio dell’euro qual è stato il problema di base? Secondo me, un numero di paesi che sono entrati nell’euro-zona nel 1999 avevano un modello economico obsoleto, non riuscivano a gestire la realtà del mo- mento del mondo, cioè l’aumento della competizione globale delle economie emer- genti. Anche con lo stesso euro non erano pronti all’allargamento, all’aumento della competitività nell’ambito dell’Eurozona da parte dei nuovi stati membri. Quel modello era obsoleto ma è stato uno dei motivi per cui molti, tra cui anche l’Italia, si sono dimostrati a favore dell’introduzione dell’euro. Sfortunatamente l’euro non ha agito come una spinta per le riforme, anzi ha rallentato l’attuazione delle riforme. Oggi che cosa ci troviamo a vedere? In molti paesi che avevano già questi modelli sociali obsoleti prima della crisi, si continua ad avere un modello obsoleto, le ri- forme non sono state attuate. Ma a parte questo si aggiunge un altro problema. A parte il problema della competitività c’è un alto livello di debito e un alto tasso di disoccupazione, non è un bel quadro. Quindi, abbiamo il problema che avevamo all’inizio dell’euro, questo modello ob- soleto, il problema delle riforme strutturali e, a parte questo, l’alto livello di debito e l’alto tasso di disoccupazione. Pensiamo al futuro, quali possono essere le soluzioni. Come dobbiamo andare avanti? Dobbiamo andare su due binari, il primo binario è quello per cui ci serve una strategia di crescita europea per superare il debito e i problemi associati alla

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=