Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 32 deve essere tanto lungo da rendere inutili le riforme stesse perché la forza di gravità del non fare o del fare poco ci porta verso il fondo. A mio giudizio, la linea che è stata seguita sulle proposte di riforme strutturali dagli industriali e più in generale dalle associazioni di produzione è corretta e si articola in tre filiere. La semplificazione. Questa è un’esigenza assoluta. Come dimostrato da Sapir, con dati che sono noti a tutti, l’Italia deve applicare ancor più rigorosamente di quanto faccia l’Europa (che peraltro non lo fa con tanta sollecitudine) le procedure in ma- teria di semplificazione. La Ue sta applicando la metodologia Refit per la valutazione ex ante ed ex post sugli effetti di costo delle regole e delle norme. Qui l’Italia è solo agli inizi. Nel settore fiscale, per esempio, è uno dei paesi più complicati tra quelli sviluppati, con incertezze enormi per i contribuenti leali e con grande evasione per i disonesti. Il pagamento debiti della pubblica amministrazione. Si sta procedendo, ma a ritmi lenti per cui l’Italia sta già rischiando di essere sottoposta a un’altra procedura san- zionatoria dell’Unione europea, perché non sta rispettando la prescrizione del ter- mine dei 30 giorni per il pagamento dei nuovi debiti. Le riforme istituzionali. Tra queste vi sono quella del Titolo V e quella del bicameralismo perfetto, su cui il governo è già molto impegnato. L’Italia negli ultimi 3-4 anni ha avuto quattro go- verni. È evidente che un paese così resiste solamente se ha dei fondamenti di eco- nomia reale straordinariamente forti. In conclusione, ritengo che l’Italia, nel suo dualismo tra forza e debolezza, deve affrontare la resistenza delle debolezze che è impersonata da una burocrazia op- primente e da troppe norme e debba affrontarla una volta per tutte. In altre parole: abbiamo un programma di spending review che sulla carta è un programma si- gnificativo, se le burocrazie e ceti dei rentier pubblici vengono sconfitti. È neces- sario, al tal fine, che vi sia un governo sufficientemente forte e stabile. L’Europa L’Unione europea continua ad insistere molto sul completamento del mercato in- terno e politiche affini. Tutti noi siamo profondamente convinti dell’adeguatezza

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