Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

concepita per combattere una patologia drammatica come l’Aids, direi che, al con- trario, “l’Europa se la conosci non la eviti”. Ma la devi conoscere e per conoscerla ti devi impegnare. Se lo fai, vi opererai nella maniera migliore. Tornando al nuovo parlamento europeo, che ci accingiamo a eleggere, e alla nuova commissione europea, sono fiducioso. Anche se, democraticamente, aumenteranno le voci alternative e dissenzienti, è possibile per i partiti politici tradizionalmente più europeisti convergere su programmi e visioni comuni. Popolari, socialisti, libe- rali e verdi, potranno guidare l’Unione, con lo stimolo delle più vivaci critiche, verso mete di concreto interesse per i cittadini: così guadagnandone l’approvazione e il futuro suffragio. Sono convinto che ci sarà una maggioranza parlamentare eu- ropeista. Tuttavia, sarà particolarmente delicata proprio la fase di insediamento della nuova commissione, che prevede severe audizioni parlamentari di ciascun sin- golo candidato indicato dai governi nazionali. Una fase molto complicata che po- trebbe perfino durare più a lungo del previsto. Superato questo snodo politico istituzionale, la nuova commissione ha un’agenda, già scritta dal desiderio dei cit- tadini europei di vedere azioni efficaci per la crescita e l’occupazione. V IRMAN C USENZA Grazie al professore Moavero Milanesi che ci ha fatto spaziare dal problema poli- tico al problema tecnico, appunto monetario, fino al problema dei bond. Ma ha anche evocato, ormai lo dobbiamo dire, un convitato di pietra, di qualunque di- battito che in Italia riguardi l’Europa o l’Unione europea: la Germania, che ormai è tema di dibattito politico anche con qualche cliché, diciamolo francamente, ma che indubbiamente rappresenta un termine di paragone. Mi rivolgo a Ferdinando Beccalli Falco che dal punto di vista di General Electric in Italia può dare un contributo di come una multinazionale guardi al mercato europeo e soprattutto se riscontri effettivamente un vantaggio oggettivo nei fatti da parte della Germania nei mercati e quanto questo di fatto debiliti anche le pos- sibilità di ripresa di altri paesi, a cominciare dall’Italia. Quindi quanto questo squi- librio a suo giudizio debba essere eliminato per consentire una liberazione dalle catene pesanti e leggere che il nostro Paese ha in questo momento. Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 40

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