Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 42 vedere più Europa e un’Europa migliore. Il problema principale sta nel fatto che i governi sovrani degli stati membri non hanno assolutamente intenzione di lasciare parte delle responsabilità e della sovranità al governo europeo. Il budget europeo, come diceva il professore prima, è assolutamente insufficiente, perché i paesi mem- bri non sono disponibili a rinunciare a una parte delle proprie finanze a favore del governo centrale per snellire la burocrazia e dare più poteri all’Europa. Tutti gli altri problemi derivano da questo, quindi come possiamo correggerlo? Innanzitutto, stiamo andando verso elezioni europee in cui, come si diceva giu- stamente prima, la gente non sa assolutamente per cosa si vota: se fuori da questo teatro chiedessimo a un passante “per cosa votiamo?”, non saprebbe dirlo. È molto facile dire no all’euro, e dare alla moneta unica tutte le responsabilità: se si spiegasse chiaramente che l’uscita dell’Italia dall’euro sarebbe un disastro economico che ci riporterebbe in breve tempo nel Medioevo, forse la gente potrebbe votare con più cognizione di causa e si eviterebbe di avere un parlamento europeo composto da euroscettici, seppur non in maggioranza. La presenza degli euroscettici porterà di- verse conseguenze, come ad esempio una minor forza della commissione. Sono convinto che diventeremo più europei quando ognuno di noi, invece di pen- sare “sono italiano e appartengo all’Europa”, potrà dire “sono europeo e le mie ra- dici sono italiane”. Ma affinché questo accada dobbiamo “vendere” l’Europa, di fare marketing dell’Europa. Dobbiamo fare in modo che i giovani capiscano esat- tamente cos’è l’Europa. E, per chiudere il cerchio, dobbiamo tornare ad avere in Europa persone con una visione e una leadership, che sappiano spiegare a tutti noi cittadini europei che cosa l’Europa è veramente. Ho la fortuna e l’onore di far parte del Science and Technology Advisory Com- mittee per il presidente Barroso: la nostra responsabilità sarebbe cercare di dise- gnare la mappa del futuro dell’Europa per quanto riguarda scienza e tecnologia. Non so perché io faccia parte di questo Gruppo, a cui sono stato invitato e a cui partecipano 14 scienziati, persone fantastiche da cui sto imparando moltissimo. La cosa interessante è che, se si entra anche superficialmente nella macchina eu- ropea, si scopre che la burocrazia è tanta e che – tornando agli stati sovrani che non lasciano responsabilità all’Europa – l’euro-burocrate deve cercare di lavorare

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