Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

2. L’Europa da costruire 45 La Cina. Non voglio elencare gli elementi di vantaggio competitivo della Cina perché tutti quanti li conosciamo molto bene. La Cina ha anche molte debolezze: è un paese che ha degli squilibri importanti e che oggi sperimenta una dinamica del mercato del lavoro complessa con una forte crescita dell’inflazione interna. La classe dirigente cinese ha comunque sempre affrontato il problema di competitività della Cina con uno straordinario realismo, cioè proprio il contrario di quello che uno si aspetterebbe da un paese che è guidato dal partito comunista. L’Europa che cosa ha fatto? L’Europa si è vantata e giustamente dei propri valori che la rendono diversa dagli altri sistemi. I valori dell’Europa sono valori impor- tanti che ci fanno vivere in un ambiente sereno e gradevole. C’è innanzitutto il welfare. Se noi prendiamo la spesa pubblica italiana, per il 30% è dedicata alle pensioni, alla sanità e ai trasferimenti, a tutto il resto va un 20%. Ma che ci fa lo Stato con risorse così limitate per consumi pubblici e investimenti? Quando di- ciamo che la polizia non ha i soldi per pagare la benzina o i carabinieri hanno poche centinaia di migliaia di euro per pagare le loro spese di gestione, al di là del personale, ma che cosa possono fare? Quindi non è un problema di spesa pubblica generica, è il welfare di cui abbiamo tutti goduto per tantissimi anni che domina il sistema della spesa pubblica europea. Il secondo punto è l’ambiente. Quando l’Europa, unica al mondo, fa una politica di riduzione della CO 2 , che è una politica che aumenta i costi dell’energia ai livelli visti prima, se lo fa da sola, come avviene oggi, non riduce certamente le emissioni a livello globale ma dan- neggia la competitività della nostra industria. Guarda caso la fonte energetica che si è sviluppata di più negli ultimi dieci anni è il carbone, notoriamente quella che determina le maggiori emissioni di CO 2 . L’Europa fa quindi una cosa costosa e assolutamente inutile, perché se tutto il resto del mondo continua ad emettere come prima, il fatto che l’Europa emetta di meno significa semplicemente che l’Europa ha più costi degli altri e non ha nessun vantaggio competitivo. Di situazioni di questo genere ce ne sono molte altre, compreso il fatto che in Eu- ropa vi è un atteggiamento di sostanziale diffidenza nei confronti dell’impresa.

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