Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa
perché frutto di una contrattazione tra i partiti. Quindi, una delle problematiche della crisi europea è la mancanza di rappresentanza diretta dei cittadini perché è mediata, appunto per una costituzione europea che non dà una voce diretta ai cit- tadini. Da questo punto di vista volevo chiedere a Beccalli Falco, che da manager può ragionare, una volta al giornale inglese “The Indipendent” si invitava una rockstar piuttosto che un artista o uno scrittore, a fare la sua prima pagina, cioè i titoli che avrebbe scelto quella giornata. Io la invito a dire quale dovrebbe essere il primo atto di una commissione europea che guardasse al mercato per risollevarlo e andare incontro alla crescita. F ERDINANDO B ECCALLI F ALCO Quale debba essere la specifica decisione della commissione non è di mia compe- tenza, ma ritengo che sia importante mettere l’accento sulla crescita perché, come il professore ha giustamente sottolineato, dobbiamo eliminare l’enorme problema della disoccupazione, altissima tra i giovani. E questa generazione di giovani che oggi non lavorano probabilmente non lo faranno mai, perché non hanno le pos- sibilità di sviluppare le competenze e conoscenze che permetteranno loro di trovare un lavoro nel futuro. In questo momento, il maggior problema dell’Europa da un punto di vista industriale è quindi trovare una soluzione alla disoccupazione. Mi permetto di fare una piccola correzione per quanto riguarda l’elezione della commissione e del presidente della commissione alle prossime elezioni: per la prima volta verrà eletto un parlamento che nominerà il presidente della commis- sione. Ci saranno sicuramente discussioni tra stati membri su chi potrà essere la persona giusta per questo ruolo, ma da un punto di vista procedurale per la prima volta abbiamo la possibilità di eleggere il presidente della commissione: speriamo sia una personalità forte e che abbia la possibilità di opporsi, perché a volte è ne- cessario contrastare i poteri forti presenti negli stati membri. Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 52
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