Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 58 rale di sfiducia, stretta creditizia, debolezza della domanda interna e calo di com- petitività devono essere accompagnati da un’azione di ampio respiro sui nodi allo sviluppo che da tempo richiedono riforme complessive di carattere strutturale. È evidente come, in questo processo, il piano europeo e il piano nazionale vengano a sovrapporsi: sappiamo che la riforma del nostro Paese deve avvenire attraverso le regole europee e che non può che essere negoziata a Bruxelles. Ma soprattutto sappiamo che solo risolvendo le nostre debolezze l’Italia potrà contribuire da pro- tagonista, da paese fondatore, al rafforzamento del progetto europeo. A questo proposito, lo scorso luglio il consiglio ha adottato le raccomandazioni specifiche per l’Italia. Relativamente agli ambiti individuati, ritengo che alcuni chiari obiettivi debbano avere assoluta priorità: • risanamento dei conti pubblici, agendo soprattutto sul fronte della razionaliz- zazione della spesa pubblica; • miglioramento dell’efficienza della pubblica amministrazione, attraverso una sem- plificazione del quadro regolamentare e uno snellimento del sistema giudiziario; • ristrutturazione del settore bancario, per sostenere il flusso del credito alle at- tività produttive; • maggiore spazio alla flessibilità del mercato del lavoro per permettere un mi- gliore allineamento dei salari alla produttività e migliorare il sistema di forma- zione professionale; • riforma del mercato dei servizi pubblici e privati e infrastrutture moderne; • riforma del fisco incentrata sul taglio del cuneo fiscale. Il Def 2014 presentato dal governo ha dato in qualche modo una risposta alle rac- comandazioni paese, attraverso la definizione di una strategia nazionale che punta a negoziare con la commissione la flessibilità sui conti pubblici in cambio di un ambizioso piano di riforme strutturali, in grado di incidere in maniera duratura sul potenziale di crescita. Tale flessibilità è necessaria ad anticipare gli effetti positivi delle riforme e a orientare i comportamenti di imprese e lavoratori in direzione della crescita e dell’occupazione.

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