Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

Tavola rotonda V IRMAN C USENZA Direttore Il Messaggero Affrontiamo una seconda parte dedicata nel concreto alle riforme necessarie per costruire o comunque definire meglio la casa europea. In questo panel gli interlo- cutori sono anche addetti ai lavori nel senso stretto perché abbiamo un impren- ditore come Rocca, un presidente dell’antitrust come Pitruzzella, un assessore ma anche qualcos’altro come Patrizio Bianchi, quindi cerchiamo di focalizzare meglio i punti. Io ne ho individuati tre che possono anche moltiplicarsi con il contributo dei nostri interlocutori, però partirei da quello centrale. È noto, sia al nostro udi- torio che ovviamente ai nostri tre ospiti, che nella classifica dell’Ocse l’Italia e la Corea vengono considerati i due paesi ai quali farebbe più bene una riforma della pubblica amministrazione. Sono i due paesi in cui sortirebbe un effetto più posi- tivo, liberatorio delle energie e della rimessa in moto dell’economia. Da questo punto di vista partirei da Bianchi che in questo momento vive e porta un peso particolare che è quella di Assessore Regionale dell’Emilia-Romagna, per chiedergli quanto è di ostacolo questa burocrazia e quanto invece potrebbe liberare quelle energie che sarebbero necessarie. P ATRIZIO B IANCHI Assessore Scuola, Formazione, Università e Lavoro Regione Emilia-Romagna Innanzitutto una considerazione a commento dell’intervento straordinariamente stimolante del presidente Squinzi. L’Europa ha perso di appealing per gli elettori, e in particolare per i giovani, perché l’identità su cui è stata costruita si è profon- damente indebolita. L’Europa nasce da un’esplicita volontà politica e dal desiderio di pace. Dopo, solo dopo, è venuta l’economia. Il bisogno di Europa che oggi per- cepisco è da attribuire ad un senso di smarrimento e alla ricerca, che ognuno di noi vive, di un ruolo in una situazione che temo non sia colta in tutta la sua dram- Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 62