Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa
Questa innovazione incrementale è la chiave di volta per l’Italia, come ho cercato di dimostrare in un mio recente libro. L’innovazione incrementale spinge le per- sone più anziane a continuare a lavorare perché ci vuole esperienza, produce una distribuzione dei redditi molto più equa, è più adatta a quelle specializzazioni di medium hi-tech che sono caratteristiche della manifattura italiana. Certo, noi abbiamo bisogno anche di più innovazione rivoluzionaria. Ma se l’Italia risale nell’export è perché siamo pieni di imprenditori con capacità di innovazione combinatoria più che rivoluzionaria. Noi dobbiamo lavorare sull’intera filiera dell’innovazione. Il che significa tante cose. Cambiare il rapporto tra università e trasferimento alle imprese, incentivare le spe- cializzazioni perché l’innovazione nelle scienze della vita è completamente diversa dell’innovazione nella meccanica, curare le start up, rafforzare il venture capital. Non esistono pallottole d’argento e formule magiche, occorre pragmatismo, lavoro intenso su ognuna di queste cose, compresi i fondi europei di cui abbiamo parlato prima e che devono rappresentare un volano della nostra partecipazione alle grandi sfide europee, dove l’Italia può dir molto per esempio su temi come l’ambiente e il risparmio energetico; l’Italia detiene in questo settore una serie di brevetti im- portantissimi. Chiudo con il tema dell’education, un tema sulla cui importanza io richiamo sem- pre l’attenzione degli imprenditori. Nelle regioni, nei territori, gli imprenditori si stanno avvicinando molto alla scuola, ed è necessario che avvenga. Abbiamo bi- sogno di orientare le famiglie e gli studenti a scelte professionali, servono percorsi professionalizzanti nella scuola secondaria costruiti insieme alle imprese, e più lau- ree professionalizzanti nella formazione universitaria. Abbiamo bisogno di tecnici e manager appassionati, che abbiano costruito negli anni una propria vocazione contando sulla certezza di una richiesta di lavoro che c’è. Lei mi ha chiesto ma perché lei e il suo gruppo che sta soprattutto nel mondo in- veste in Italia? Le rispondo: sostanzialmente per le risorse umane, perché l’Italia è un paese dalle fantastiche risorse umane. Il Politecnico di Milano e molte univer- sità sono qualificate al 3°-4° posto in Europa dai reclutatori delle multinazionali. Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 78
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