Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

G IANFELICE R OCCA Una mia conclusione sull’Europa? Ovviamente senza l’Europa siamo piccoli sul piano mondiale, pur con tutti i nostri difetti Cina e Stati Uniti riconoscono en- trambi che l’Europa è una grandissima area economica. Ma il vero tema è: che cosa può aiutare il processo convergenza che all’Europa è mancato? All’avvento dell’euro Paul Krugman, preveggente, scrisse che le aree mo- netarie comuni create quando i paesi si trovano in condizioni economiche non convergenti risultano centripete, cioè tendenzialmente gli investimenti vengono attirati al centro. È puntualmente avvenuto, il magnete è la Germania insieme all’Europa centrale. Non è solo una centralizzazione economica. È anche una centralizzazione del modo di ragionare, è un modo di ragionare che contiene in sé un elemento ad ex- cludendum. Nel senso che quando ci occupiamo di innovazione, per esempio, se parte dei fondi europei che vanno all’innovazione industriale – che è un tema im- portantissimo – partono dal presupposto del net-working, cioè della capacità di collaborare fra imprese, Università e Centri di ricerca, è chiaro che un paese come l’Italia, debole nei grandi gruppi industriali che ha perduto, si trova in una situa- zione svantaggiata. Per effetto di questa impostazione centripeta dei criteri, risulta svantaggiata la nostra partecipazione all’allocazione di risorse su progetti in soggetti come l’European Institute of Technology. Ecco, questo è un grande tema. Se noi non abbiamo criteri di allocazione che ten- gano conto dei diversi modelli di innovazione, l’effetto sarà che invece di avere fondi europei che mirino ad aumentare la competitività nell’innovazione nei paesi dell’europeriferia, noi avremo fondi che aggravano il gap tra centro e periferia. Cioè il peggio, per noi come Italia e per l’Europa in se stessa. Per invertire questa tendenza, mille cose si possono fare. La forza degli Stati Uniti sono i grandi fondi, i campi di gara unificati con libera partecipazione senza i mille vincoli dei bandi europei e italiani. Che restano troppo chiusi e vincolanti, rispetto ai giovani talentuosi. Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 82

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