Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

estera comune, una politica industriale comune, una politica della difesa comune, una politica della ricerca comune. Mettendo a fattor comune quegli elementi sui quali i nostri paesi possono fare massa critica, recupereremmo una dimensione politica internazionale e la capacità di crescere, di ridare fiducia alle nostre popo- lazioni e di rafforzare il rapporto fra il cittadino e l’Europa che oggi è sentita come distante, nemica e avversa a noi quando, al contrario, dovrebbe essere il minimo della dimensione alla quale dovremmo ambire. Però per far questo occorrono due aspetti fondamentali: il primo, leadership ade- guate a livello di paesi e a livello d’Europa, che siano in grado di riaprire anche il discorso fondamentale sull’identità dell’essere europei. Quali sono le nostre radici? Abbiamo paura di avere radici cristiane o ebree, abbiamo paura di rappresentare e ricordare quali sono le nostre radici culturali che sono state il motore fondamen- tale della civiltà del mondo e che proprio in questa parte del mondo hanno dato il più grande contributo alla crescita della cultura e della storia dell’umanità? Questi sono valori fondamentali sui quali dobbiamo avere il coraggio di aprire un dibattito serio. Solo facendo questo potremo creare un rapporto più forte fra il cittadino e le istituzioni comunitarie, realizzando contemporaneamente un pro- cesso di adeguamento istituzionale e costituzionale che interessa innanzitutto le coscienze e poi le forme “giuridiche” e dando allo stesso tempo contenuto e so- stanza ai bisogni di crescita, di sviluppo e di occupazione della nostra gente. Solo allora potremo far leva sulla forza che questo continente ha, un continente che ha pensato arrogantemente, quando ha fatto l’euro comune, che noi potessimo essere gli unici tenutari della ricerca, dell’intelligenza, della qualità, trasferendo la manifattura in outsourcing nei paesi a basso costo. Questo outsourcing ha dimo- strato, nel corso di pochi anni, che accanto alla manifattura ci sono anche la ricerca e l’innovazione e che i paesi emergenti, Cina in testa, che rappresentavano la forza a basso costo, hanno iniziato prima a comprare i pezzi più semplici e banali del- l’information technology per poi arrivare oggi a dominare anche la parte più so- fisticata e intelligente delle nuove tecnologie. Di fronte a questo tipo di emergente riscossa del mondo orientale abbiamo visto anche, ed è stato molto ben tratteggiato in alcuni interventi, la riscossa del sistema 4. Intervento conclusivo 91

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