Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 92 statunitense che ha riscoperto la necessità di ridarsi una centralità manifatturiera e che sta realizzando una politica aggressiva di attrazione di investimenti insieme ad una logica di basso dollaro soprattutto orientata a ribilanciare e recuperare uno spazio economico che dia sostanza anche del suo ruolo politico. Noi, dall’altro lato, abbiamo una grandissima forza che è determinata dalla nostra imprendito- rialità, di cui l’Italia e la Germania sono davvero i punti forti, che è rappresentata anche dalla nostra capacità di essere il più grande e il più ricco mercato del mondo, una volta che lo vediamo come mercato integrato, siamo comunque un mercato dei più ricchi 500 milioni di consumatori del mondo, più 250 milioni di consu- matori prossimi a noi che saranno ricchi: il prossimo continente del futuro, la prossima area emergente del futuro è l’Africa, sulla quale l’Europa ha storicamente, culturalmente e geograficamente da millenni una posizione di fortissima influenza. Abbiamo tutto per essere nuovamente, non dico al centro del mondo, ma in grado di svolgere un ruolo fondamentale, ma per farlo dobbiamo agire in maniera com- pletamente diversa e dobbiamo cominciare ad agire adesso perché è da adesso che si disegna il futuro che con i tempi della globalizzazione corre su un orologio che finora noi non abbiamo mai conosciuto, perché è un orologio che gira molto più veloce di quanto non abbia girato negli ultimi tremila anni. Quindi è da adesso che noi dobbiamo cominciare ad affrontare questa vicenda in una logica diversa, uscendo fuori dalla paura dello scontro delle prossime elezioni, alle quali è bene andare a votare perché è bene cominciare fin da oggi ad essere presenti con una testimonianza significativa dal punto di vista civile e politico che noi vogliamo essere presenti in Europa in un modo diverso, ma sul quale, per dire la verità, è anche imbarazzante molto spesso andare a votare perché continuiamo, in tutti i paesi europei, a non vedere le migliori leadership espresse in queste liste dei candidati europei. E qui torniamo ancora una volta al tema centrale, la man- canza di leadership, di visione politica, di spirito con il quale costruire un diverso progetto europeo. E allora, se è vero che la nuova Europa, l’Europa che io sogno, l’Europa che molti di noi sperano, richiede anche una dimensione diversa, è pur vero che bisogna comunque partire da quella che è oggi la struttura costitutiva di questa Europa che è il paese membro dell’Europa.

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