Palermo2014 CONVEGNO NAZIONALE Riformare l'Italia e l'Europa

dell’Estremo Oriente perché la Gran Bretagna vuole importare qualunque cosa purché sia a basso costo. Dall’altro lato, però, sovra-regolamentiamo l’industria europea. L’esempio dell’ambiente è più che evidente: imponiamo costi molto alti alle imprese che producono in Europa e così riduciamo la loro competitività, senza proteggere l’ambiente, perché un’efficace protezione ambientale richiederebbe re- gole globali: non basta e non serve essere puliti solo in Europa, se tutto il resto in- torno a noi inquina. Quindi, come effetto di questa politica, negli ultimi decenni abbiamo assistito ad una sistematica delocalizzazione di imprese europee, per esempio in settori critici, primo fra tutti la chimica, che si sono delocalizzate a un metro fuori dai confini europei liberi di inquinare più e peggio di prima e liberi di esportare in Europa più e peggio di prima. Naturalmente la diversità con la quale noi ci sediamo ai ta- voli, l’assenza di un coordinamento e di una politica unica europea, dal punto di vista commerciale e dal punto di vista industriale e strategico, ci impedisce di avere un approccio coordinato. L’effetto è una sistematica e continua deindustrializzazione dell’Europa. In un mer- cato che diventa sempre più planetario e sempre più unico, anche la dimensione delle imprese, tutte medie o piccole, salvo pochissime (ridotta dimensione che ri- guarda anche la Germania e non solamente l’Italia) determina un crescente spiaz- zamento sul piano competitivo perché diventiamo sempre più sub-ottimali. Bisogna rompere questo schema, non si può avere una dimensione politica più forte se non si ha la capacità di avere anche una significativa massa critica dal punto di vista eco- nomico; se non si ha una massa critica più forte dal punto di vista economico, ri- facendo le regole della competizione. Quindi è da qui che bisogna cominciare il percorso, avendo ben presente l’agenda europea, le opportunità e le necessità del- l’Europa, ma avendo anche ben presente che l’Italia, che è un grande paese fonda- tore dell’Europa, può svolgere un ruolo determinante nel rimettere in moto un percorso più virtuoso, più forte e soprattutto più responsabile e più consapevole. E a questo punto la verità è che anche noi dobbiamo affrontare un percorso di ri- forme italiano per essere forti e autorevoli nel richiedere all’Europa le riforme che l’Europa deve sapersi dare. Io provo moltissimo fastidio nel sentire che l’Europa Riformare l’Italia e l’Europa per competere e crescere 94

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