Perugia2016 WORKSHOP Educazione all'arte e alla cultura

L’educazione all’arte e alla cultura: il ruolo delle istituzioni pubbliche e dei privati 98 La riforma della scuola e gli insegnamenti artistici Il dibattito degli ultimi cinque anni, dalla Riforma Gelmini alla Buona Scuola, si è concentrato in particolare sull’insegnamento della storia dell’arte e sulla validità del liceo classico nella sua formula originaria che risale alla Riforma Gentile del 1923 con qualche piccolo aggiustamento successivo. Nel 2010 con l’entrata in vigore della Riforma Gelmini sono stati rivisitati tutti i percorsi di istruzione secondaria con l’intento di semplificare e modernizzare gli indirizzi che dal 1990 in poi si erano stratificati (396 indirizzi sperimentali nei licei, 204 nei tecnici). Il nuovo impianto organizzativo è costituito da 6 nuovi licei, gli istituti professio- nali in due settori, dei servizi e dell’industria e dell’artigianato, con 6 indirizzi, i nuovi istituti tecnici in due settori, economico e tecnologico, con 11 indirizzi. La riforma inoltre ha introdotto un incremento delle ore di matematica, della fisica e della scienza e ha ampliato lo studio di una lingua in tutti i percorsi, per un intero quinquennio. L’applicazione della riforma Gelmini di fatto ha quindi abolito gli istituti d’arte, ha eliminato le discipline artistiche dai bienni dei licei classici e linguistici, ha eli- minato la storia dell’arte dagli istituti professionali. Più in generale, tutti gli indirizzi (liceo classico compreso) hanno perso ore di storia dell’arte a causa della eliminazione delle sperimentazioni che avevano per- messo, in tante scuole italiane, l’incremento del monte ore proprio in risposta ad una esigenza formativa espressa dall’utenza e sostenuta dai collegi docenti in regime di autonomia. Successivamente, durante il governo Letta, con il sostegno esplicito dello stesso Ministro della cultura Massimo Bray, l’allora Ministro dell’istruzione Maria Chiara Carrozza ha provato a ripristinare le ore di insegnamento della storia dell’arte. La richiesta arrivata in parlamento al momento della discussione del decreto istru- zione, è però naufragata a causa della mancanza di risorse. Nel 2014 con il governo Renzi il dibattito sulla riforma della scuola è ripartito con la proposta diventata legge nel luglio 2015, conosciuta come la Buona Scuola.

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