Perugia2016 WORKSHOP Educazione all'arte e alla cultura

5. Nota introduttiva ai temi del dibattito 103 3. I percorsi formativi, dalla scuola al lavoro Tanta istruzione, poca educazione: il gap di creatività della scuola italiana Se c’è un mito che deve essere sfatato è che da noi l’educazione in campo artistico e umanistico rivesta un ruolo secondario. Anzi, semmai è vero il contrario. I principali studi di comparazione europei ed internazionali ci confermano che, almeno in termini quantitativi, tale forma di istruzione riveste un ruolo importante non solo a livello di offerta, dove si registra una buona presenza di insegnamenti dedicati, ma anche di do- manda, dove si conferma negli anni una significativa predilezione da parte dei nostri studenti, di rango secondario e terziario, verso discipline artistiche ed umanistiche. Un recente rapporto dell’Ocse mostra come, fin dalla scuola primaria, per quanto l’arte resti un insegnamento abbastanza periferico, il tempo ad esso dedicato dalla scuola italiana non sia per nulla inferiore a quello registrato in altri paesi. Tra gli studenti di età compresa tra i 9 e 11 anni, infatti, ben il 14,3% del tempo dedicato agli insegnamenti obbligatori è rappresentato dall’arte: un valore questo che, pur inferiore alla media dei paesi scandinavi, all’Austria e alla Germania, si colloca però ben al di sopra della media dei paesi Ocse, e di realtà come Gran Bretagna e Francia, dove le ore dedicate all’insegnamento artistico nella fascia primaria del- l’educazione, scendono rispettivamente al 10,5% e all’8,9% (fig. 2 e tav. 2). F IG . 2 - Quota di ore dedicate all’insegnamento dell’arte sul totale delle ore di istruzione obbligatorie, per gli studenti di età 9-11 anni, 2001-2010 (val. %) Fonte : Oecd 2013.

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