Perugia2016 WORKSHOP Educazione all'arte e alla cultura

Per quanto i dati di confronto riescano a tenere solo in minima parte conto delle molteplici differenziazioni che caratterizzano l’offerta formativa, suggeriscono che se un problema di trasmissione di sensibilità artistica e culturale vi è nel nostro si- stema educativo, questo non è legato alla quantità delle ore di insegnamento ma deve essere rinvenuto in altri fattori. Analizzando più dettagliatamente l’organizzazione dei piani di studi, emergono da questo punto di vista degli spunti interessanti. Nella maggior parte dei paesi europei, infatti l’educazione artistica nel ciclo di studi primario, contempla tra in- segnamenti obbligatori, e facoltativi, una gamma molto ampia di materie, mentre da noi, questa è circoscritta alle arti visive e alla musica: insegnamenti di primaria importanza, che tuttavia limitano fortemente l’ambito di potenziale contamina- zione culturale che l’arte in tutte le sue forme può esprimere. Tra gli insegnamenti trascurati dai nostri piani di studio vi è ad esempio l’artigia- nato, che figura come materia obbligatoria in circa due terzi dei paesi europei. Ancora, circa la metà dei paesi include l’arte drammatica come materia obbliga- toria facente parte dell’educazione artistica o di un altro ambito curriculare obbli- gatorio, mentre da noi risulta completamente assente. Stessa cosa vale per la danza così come per l’architettura, presente quest’ultima in ben cinque paesi europei. La sensazione che si ha, osservando la struttura curriculare degli insegnamenti, è che l’educazione artistica nel nostro Paese risenta di un’impostazione ancora troppo tradizionale, che ha come obiettivo quello di offrire conoscenze in relazione alle arti in senso stretto, piuttosto che, come avviene nei sistemi educativi più moderni, sviluppare la creatività dei bambini e accrescere il loro potenziale personale e so- ciale, in termini di stima e fiducia in se stessi, espressione individuale, spirito di squadra, comprensione interdisciplinare e sviluppo di interessi legati alla cultura. Senza parlare del potenziale che un’educazione artistica attenta anche allo sviluppo di talenti e skill specifici potrebbe avere. È indicativo da questo punto di vista che, la principale forma di espressione artistica praticata dagli italiani, sia proprio la musica visto che il 6% suona uno strumento musicale e il 4% canta. Un dato que- sto che è presumibilmente ricollegabile anche al ruolo quasi esclusivo che la musica riveste nel curriculum dell’insegnamento artistico assieme alle arti visive, e che L’educazione all’arte e alla cultura: il ruolo delle istituzioni pubbliche e dei privati 106

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