Perugia2016 WORKSHOP Educazione all'arte e alla cultura
che il 38% cerchi informazioni su eventi culturali tramite internet, e il 24% legga blog culturali mostra come gli italiani hanno una propensione molto elevata ad avvalersi di questo strumento, anche a fini culturali (tab. 7). Peraltro quando da fruitori dei servizi di rete, diventano parte attiva, trovando nella rete l’opportunità per veicolare propri contributi culturali (dal postare foto, scritti, opere, o scrivere in blog di cultura, etc) il gap con il resto d’Europa tende a diminuire. La rete ha un grande potenziale educativo, che resta però ancora da noi in larga parte inespresso, anche a causa della bassa consapevolezza che prevale presso le istituzioni culturali: solo il 17% degli italiani visita musei o altri luoghi di cultura in rete, contro una media del 33% in Francia, 25% in Germania e nel resto d’Eu- ropa. Un dato questo che evidentemente risente del fatto che poco più della metà delle nostri musei ha un proprio sito web. Insomma, perché la domanda possa essere adeguatamente stimolata, e il processo educativo superare le barriere anagrafiche, dispiegandosi realmente lungo tutto l’arco della vita è importante che le istituzioni culturali arrivino ad essa in modo diretto e chiaro, adeguandosi alle esigenze di comunicazione che la società con- temporanea comporta. I nuovi scenari tecnologici fanno sì che entro pochi anni prevarranno modelli di fruizione culturale in cui reale e virtuale si fonderanno. Le generazioni dei nativi digitali non sono più le persone che pensano natural- mente in termini di autori e pubblico, ma sono persone che si sono abituate a ra- gionare in modo interamente intercambiabile perché di volta in volta adottano un ruolo piuttosto che un altro. Alcuni di loro fanno di questa produzione di con- tenuti una professione o un impegno permanente, altri no, ma il panorama è to- talmente sfumato. Quando queste persone si trovano a ragionare in determinati contesti di esperienza culturale, sono sempre meno interessati a delle modalità di fruizione come quelle tradizionali a cui noi li sottoponiamo. Ancora, negli ultimi anni il numero dei visitatori provenienti da paesi e soprattutto culture molto distanti dalla nostra (giapponesi, cinesi soprattutto) è cresciuto espo- nenzialmente, rendendo attuale l’esigenza non solo di “mostrare” la nostra cultura, ma soprattutto di “raccontare” ad altre culture quali sono le caratteristiche, la sto- ria, l’evoluzione culturale del nostro mondo. L’educazione all’arte e alla cultura: il ruolo delle istituzioni pubbliche e dei privati 122
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