Perugia2016 WORKSHOP Educazione all'arte e alla cultura

cercare di mescolare le due cose per avere un prodotto migliore. Si tratta ovvia- mente di piccoli passi, di gocce in un oceano ma, secondo me, la nostra modernità sarà pienamente conquistata quando non ci vergogneremo del nostro presente ri- spetto al nostro passato. V IRMAN C USENZA Grazie al professor Maffettone che ha introdotto un tema importante e anche stra- tegico, cioè quello dell’antitesi di cui parlavo all’inizio tra l’estremo della scuola super umanistica e quello di una scuola troppo tecnica. Due mondi che per tanto, troppo tempo nel nostro Paese sono sembrati essere quasi inconciliabili o incompatibili. In realtà, c’è un problema di contaminazione tra questi due mondi e nel nostro sistema formativo questa idea si è affermata soltanto nel recentissimo passato. In questo senso volevo chiedere al professor Emilio Iodice, che insegna anche nell’università americana, quale tipo di approccio vi sia in un sistema come quello di tipo anglo- sassone, quanto questi due mondi siano separati tra di loro e quanto invece riescano a interagire meglio, anche formando all’interno profili dirigenziali o imprenditoriali, tutte quelle competenze che consentono ai due mondi di comunicare. E MILIO I ODICE Loyola University Chicago - Direttore John Felice Rome Center Grazie presidente D’Amato per avermi invitato e scusate se non parlo bene l’ita- liano, anche se credo di farmi capire. Alle parole che abbiamo sentito oggi: crea- tività, cultura, arte, vorrei aggiungere la parola leadership . In questa sala siamo tutti leader. Come creare persone che hanno una base culturale, che credono che la cultura sia veramente ciò di cui abbiamo bisogno per prendere le grandi deci- sioni nel settore privato o nel settore pubblico? Come facciamo questo? Sono stato otto anni alla Casa Bianca e in quel periodo ho capito che senza una base culturale non possiamo mai prendere decisioni giuste, non possiamo creare i leader di oggi e di domani. Non possiamo vedere la cultura come un costo, ma come un inve- stimento. Non come un problema, ma come una soluzione. 2. Relazioni 33

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