Perugia2016 WORKSHOP Educazione all'arte e alla cultura

Oggi sono rettore di una università di Gesuiti a Roma dove insegno leadership . I Gesuiti, come molti di voi sanno, hanno un concetto di cultura orientato a tra- sformare le persone e creare leader. Persone che sono pronte ad assumersi respon- sabilità in qualsiasi campo, persone che hanno coraggio e la giusta formazione. Per esempio nella nostra università, la Loyola University a Chicago – che rappre- senta le ventotto università dei Gesuiti negli Stati Uniti e che è la più grande a Chicago – i primi due anni di formazione riguardano la cultura. Si può studiare economia e commercio, ingegneria, medicina, però i primi due anni di formazione sono storia, sociologia, scienze politiche, arte, teologia, e si va all’estero a studiare. Vengono in Italia a studiare. Vengono a Roma, il centro della cultura del passato e di oggi. Perché vengono qui? È ovvio a tutti noi. Questi ragazzi, che hanno ven- t’anni e studiano con noi per cento giorni, vengono completamente trasformati in leader globali che apprezzano arte, cultura e hanno il coraggio di salvaguardare domani quel patrimonio, perché sanno che senza quello non possiamo sopravvi- vere. Il professor Sgarbi ha detto una cosa che ho sentito in televisione qualche tempo fa, ha detto: “Arte è vita”. Pensiamo a qualche esempio del passato nel caso americano. Franklin Roosevelt durante la Grande Depressione ha fatto tutto il possibile per salvaguardare gli ar- tisti e gli scrittori americani, che senza l’aiuto del governo sarebbero spariti. John Kennedy è stato il primo presidente che ha voluto avere accanto a sé un consigliere scientifico. Senza quel consigliere scientifico non saremmo mai andati alla scoperta dello spazio, sulla luna. Abraham Lincoln, che ha affrontato la grande sfida della guerra civile americana, si è basato sui principi fondamentali dei grandi scrittori del passato e degli umanisti per creare un argomento contro la schiavitù, per so- stenere che tutti erano uguali, bianchi e neri. Uno dei nostri presidenti più grandi e più interessanti era Theodore Roosevelt alla fine del secolo passato, l’unico pre- sidente che ha vinto il premio Nobel per la pace perché aveva una base culturale immensa come uomo. Era scrittore, era uno dei primi ambientalisti, parlava varie lingue, imparò il russo e il giapponese per aiutare questi due paesi a riappacificarsi. Aveva una visione del futuro basata sull’arte e sull’umanità, sulla cultura, sulla fi- losofia e ha preso decisioni per le quali ancora oggi dobbiamo essergli grati, per aver salvaguardato quello che noi pensiamo sia prezioso. L’educazione all’arte e alla cultura: il ruolo delle istituzioni pubbliche e dei privati 34

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=