Perugia2016 WORKSHOP Educazione all'arte e alla cultura

C ARLO C OLAIACOVO Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Grazie della vostra attenzione. Vorrei continuare su questo filone molto simpatico, anche grazie alla vivacità del nostro amico Sgarbi che ci allieta. Tuttavia, gli ho ri- cordato di aver detto una cosa non del tutto corretta, cioè che nessuno ha orga- nizzato mostre, a mio avviso anch’esse importanti, sui giubilei. Noi ne abbiamo fatta una ad Assisi, la prima in assoluto fatta in Italia, sui giubilei dell’anno millenovecento e quindi quello attuale è il primo di questo secolo. Una fondazione bancaria, a mio avviso, ha il compito di sviluppare e provare a creare opportunità di crescita al territorio di appartenenza. La Fondazione di Perugia è una di quelle strutture che all’epoca aveva in dotazione un piccolo patrimonio. Successivamente, per fortuna o per bravura degli ammi- nistratori, è riuscita ad arricchirlo e in pochi anni ha potuto fare scelte importanti, liberandosi in tempi intelligenti del credito e mantenendo al tempo stesso un co- spicuo patrimonio, che le ha consentito di essere oggi tra le prime fondazioni ita- liane (da cinquantesima fino a quattordicesima o quindicesima). Immaginate il Monte dei Paschi, sessanta volte più grande e più importante per patrimonio della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia. Oggi la Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia è tre volte il Monte dei Paschi, e questo fa capire che è successo qualcosa. O alcune fondazioni delle Marche con cui dovevamo aggregarci: noi rappresenta- vamo il 10-15% del patrimonio totale, ma oggi le fondazioni marchigiane sono scomparse, mentre noi occupiamo le prime posizioni. Abbiamo fatto tante cose positive: ci siamo dotati di una sede prestigiosa, abbiamo cercato di valorizzare il centro storico. E ci siamo chiesti: ma oggi, in una società che è completamente diversa dal passato, dove le amministrazioni locali non hanno più risorse da spendere e non vi sono più mecenati che investono in ambito cul- turale, che cosa si deve fare, che cosa si può fare? 3. Testimonianze di Cavalieri del Lavoro 51

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