Perugia2016 WORKSHOP Educazione all'arte e alla cultura

E accidenti se sono grandi i sogni di questi ragazzi, che sognano di diventare i nuovi artefici del “bello e ben fatto”, quello per cui questo Paese forse è ancora tutto sommato famoso e conosciuto! Per questo è nata la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, fondata nel 1995 con il duplice compito di educare ai mestieri d’arte e di diffondere la cultura dei mestieri d’arte. Lo facciamo attraverso libri, pubblicazioni e in particolare attra- verso due progetti: il primo dedicato alle migliori scuole italiane di arti e mestieri che si chiama “La regola del talento”; il secondo intitolato “Una scuola, un lavoro: percorsi di eccellenza”, dedicato ai tirocini formativi. Con “La regola del talento” abbiamo messo a valore 17 fra le migliori scuole eu- ropee di arti e mestieri. Come tutti i processi che lasciano sul campo morti e feriti non è stato facile. Ma anziché trovarci di fronte ad una levata di scudi di tutte le altre scuole – che temevamo ci dicessero “beh e noi?” – abbiamo ricevuto numerosi solleciti da parte di molte altre scuole. Talmente tante che abbiamo creato un sito: quindi non solo una pubblicazione con queste 17 scuole, ma un sito che serva da orientamento per coloro che desiderano fare del loro talento una professione. Tra queste 17 scuole vi sono degli enti talmente speciali e talmente specifici da essere unici. E allora, in un momento dove forse l’università italiana fatica ad affermarsi sul fronte internazionale, noi abbiamo alcune realtà, come la scuola dell’arte della medaglia di Roma, uniche al mondo. Questo è l’unico Paese al mondo con una scuola d’arte interna ad una Zecca di Stato voluta da Vittorio Emanuele III, che non poteva immaginare che la moneta del Paese più bello del mondo fosse brutta, perché la Lira era orrenda. Nel 1907, quindi, crea una scuola: si batte moneta in tutto il mondo, ma solo in Italia c’è una scuola d’arte che ti insegna a rendere bello il valore concreto che parla di te. Pensiamo alla Scuola di Liuteria di Cremona, patrimonio immateriale dell’Unesco, pensiamo ai grandi istituti centrali di restauro e l’elenco potrebbe essere lungo. Re- altà che noi abbiamo deciso di sostenere e di valorizzare, di rendere evidenti. Non si può conoscere ciò che rimane lontano, non si può amare ciò che non si conosce. I nostri ragazzi non sono in grado di scegliere se non conoscono, se non vedono, se non si rendono conto che esistono realtà come il Politecnico Calzaturiero di Vi- L’educazione all’arte e alla cultura: il ruolo delle istituzioni pubbliche e dei privati 58

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