Perugia2016 WORKSHOP Educazione all'arte e alla cultura

professor Sgarbi, che è venuto ad offrirci la sua collaborazione. E siamo molto fieri di questo suo aiuto, perché abbiamo potuto organizzare alcune bellissime mostre, ultima quella che abbiamo in corso in questi mesi su Caravaggio ed il suo tempo. Ma tutto questo è stato possibile perché noi desideravamo creare qualcosa che tra- smettesse messaggi di forza, di coraggio, di innovazione. E soprattutto ci siamo rivolti ai giovani e agli anziani, perché sono le due categorie che hanno maggior bisogno di non essere abbandonate. Agli anziani dedichiamo incontri pomeridiani: in particolare, organizziamo incontri di persone neo diagnosticate di sclerosi mul- tipla, che ospitiamo nelle nostre sale per le mostre, per discutere la loro situazione con psicologi e medici. Ai giovani, che raggiungiamo nelle scuole, trasferiamo tutta la nostra esperienza e la nostra capacità di lavorare con loro, di portarli a capire il valore dell’arte, il valore della musica, il valore del canto. Per quanto attiene alle mostre, abbiamo iniziato con la prima nel 1998, in punta dei piedi, perché eravamo assolutamente inesperte. Nel ’99 abbiamo ospitato una mostra molto interessante di pittura naif, settanta quadri arrivati dalla Germania, una bellissima collezione, e abbiamo pensato che sarebbe stato bello unire la mu- sica ai quadri. E il 25 dicembre 2008 abbiamo sfidato le consuetudini, facendo un concerto alle nove di sera: pensavamo che saremmo stati noi quattro, e invece no! Abbiamo chiuso le porte all’ingresso della novantacinquesima persona, perché non sapevamo più dove mettere i visitatori e gli ascoltatori. Questo perché il con- certo si svolgeva – come poi ha continuato ad essere, migliorando sempre – nelle sale espositive, con un sistema di grandissima innovazione che permette a cantanti e musicisti di esibirsi distanti tra loro, collegati con un sistema particolare. E il pubblico può ascoltare l’intero concerto, in qualunque parte della sala si trovi. Ab- biamo continuato e migliorato questo percorso musicale: adesso abbiamo un gruppo di 15 persone che lavora con noi, tra tecnici di luci, di suoni, di impianti, musicisti e cantanti. Abbiamo creato una stagione, una mini-stagione estiva, con la “Petite messe solennelle” di Rossini che è diventato punto fisso, cantata dalle finestre del castello ed ascoltata dai presenti nel parco. Abbiamo Giuliana Lojodice, che ha sposato la nostra causa e che viene spesso a recitare: tutta una serie di valori che si sono uniti, perché crediamo che sia necessario dare un esempio. 3. Testimonianze di Cavalieri del Lavoro 61

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