Perugia2016 WORKSHOP Educazione all'arte e alla cultura

definisce e misura la felicità in diversi modi. Con grande sorpresa del Cesmer e di Roma Tre, a cui abbiamo commissionato questo studio, su tutte le scale i lettori erano in qualche modo più felici dei non lettori, sia rispetto alla soddisfazione in- dividuale del “come stai in questo momento?”, sia rispetto a “sei soddisfatto o meno del tuo progetto di vita?” Andando più a fondo, si è scoperto che mediamente i lettori godono di più delle esperienze positive che la vita offre loro e controllano meglio la rabbia e la negatività. Questo controllo secondo gli psichiatri, in partico- lare Manfred Spitzer , che in un libro molto interessante studia gli effetti dei nuovi media digitali sui giovani, è fondamentale per consentire a bambini seguiti fino al- l’età adulta di avere una vita più soddisfacente. Chi sono i lettori? Il cliché del lettore occhialuto, emaciato, con notevoli difficoltà a relazionarsi col prossimo, è sbagliato. I lettori, secondo la nostra ricerca, attribui- scono un’enorme importanza alla lettura di libri, la ritengono l’attività più impor- tante; seguono l’ascolto della musica, l’informazione, l’esercizio fisico e lo sport. Ma esattamente come i non lettori amano le attività sociali, fare esercizio fisico e sport, ascoltare la musica, svolgere attività culturali e leggere libri. Perché leggere libri, e veniamo al tema di questo incontro, è la premessa per poter apprezzare le altre atti- vità. Entrare in una cattedrale con magnifici affreschi e non saperne nulla, oggi non vuol dir niente. Poteva creare emozioni a un pastore del Quattrocento, come nel bel libro di Marco Santagata “Il maestro dei santi pallidi”, dove il pastore entra in una chiesa. Si capisce perfettamente che non c’era la tv, non c’era il cinema, e quindi la chiesa era e gli affreschi erano il medium che insegnava l’immagine, la cultura del- l’immagine al pastore. Oggi occorre di più, serve avere un cittadino preparato. Cosa fanno gli editori italiani di libri? Fanno quel che possono in un Paese dove si legge poco. Offrono però il meglio della letteratura mondiale a prezzi sicuramente più bassi degli editori tedeschi, francesi e spagnoli. Rappresentano uno dei mercati dei diritti più veloci e competitivi del mondo. Gli italiani sono molto curiosi e amano molto la produzione letteraria internazionale e quindi tipicamente quando si batte all’asta un libro in Inghilterra o in America, il primo paese che lo compra o è l’Italia o è la Germania. Non godiamo di provvidenze. La nostra associazione di categoria è la più antica del Paese tra le associazioni di categorie, risale all’Ottocento. E in L’educazione all’arte e alla cultura: il ruolo delle istituzioni pubbliche e dei privati 66

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