Perugia2016 WORKSHOP Educazione all'arte e alla cultura

A NTONIO D’ AMATO Presidente Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro Uno dei compiti più difficili per chi fa il presidente è tracciare le conclusioni. Bisogna stare in tempi stretti, dopo una mattinata densa, cercare di fronteggiare tutti gli sti- moli e gli spunti che sono stati offerti da una serie di interventi molto importanti. Secondo me, questi interventi hanno trattato molto bene i diversi aspetti del tema che i Cavalieri del Lavoro stanno cercando di affrontare e portare avanti con questo ciclo di seminari. Si tratta di interventi sui temi della cultura e del valore che essa riveste in un Paese come il nostro, chiamato a saper essere consapevole e affrontare con responsabilità un’eredità importante e significativa. Eredità che i nostri padri per generazioni e millenni hanno creato prima di noi, con la capacità di affrontare questo enorme patrimonio che è alle nostre spalle, proiettandolo anche come op- portunità di crescita, di sviluppo e, soprattutto, di ruolo per le generazioni presenti e quelle future. Quando abbiamo deciso di affrontare questo ciclo di conferenze sul tema della cultura, abbiamo tentato di farlo consapevoli che la cultura e l’arte siano per il no- stro Paese il vero vantaggio competitivo sul quale fare leva. Dal dopoguerra ad oggi l’Italia ha avuto una crescita straordinaria dal punto di vista economico; oggi stiamo affrontando crisi importanti che mettono a seria prova anche la tenuta so- ciale, soprattutto in termini di equità per le nuove generazioni. Abbiamo saputo affrontare questa fase di crescita e di sviluppo, oggi difficile, non avendo a disposizione risorse naturali, né petrolio, né minerali e nemmeno stru- menti quali ad esempio quelli che hanno consentito agli Stati Uniti nel corso degli ultimi trent’anni fortissime accelerazioni in termini di Pil, di ricerca e innovazione, ovvero la spesa per la difesa. Abbiamo fatto leva sulla nostra capacità di immaginare, di disegnare, di creare quello che rappresenta oggi il made in Italy vissuto nel mondo, ma che, di fatto, è la traduzione in manufatti, in capacità di fare e di vendere, di proporre quello che alle nostre spalle rappresenta il patrimonio culturale e identitario dell’essere italiani. L’educazione all’arte e alla cultura: il ruolo delle istituzioni pubbliche e dei privati 86

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