Perugia2016 WORKSHOP Educazione all'arte e alla cultura
C’è poi un’altra dimensione, più importante e significativa, tratteggiata molto bene negli interventi della tavola rotonda di stamattina e che è stata ben ripresa nell’intervento del Ministro Giannini: la dimensione identitaria, quello che noi siamo e rappresentiamo, e soprattutto quello che dobbiamo saper essere, come Paese, in un mondo che oggi affronta una crisi di valori sempre più forte e che vive sempre di più un vero e proprio scontro di civiltà. Questo è un tema importante. Sono convinto che ci troviamo in una fase nella quale il nostro Paese, in un’Europa che è sempre più disorientata, in mezzo al guado, alle prese con momenti difficili, non possa andare indietro, perché il costo econo- mico, sociale e politico sarebbe insostenibile, e tuttavia non sa come andare avanti. In un’Europa come questa occorre ritrovare le radici fondanti di una nuova dimen- sione dell’Europa e un Paese come il nostro, fondatore dell’Europa, ha un ruolo straordinario nell’individuare la via d’uscita da questa crisi e contribuire, con gli altri grandi Paesi europei, alla realizzazione di una nuova grande e diversa Europa. Per fare questo non c’è altra strada che avere il coraggio di riconoscere in maniera chiara e ferma le radici fondamentali della nostra identità culturale e della nostra civiltà. Non abbiamo il coraggio di comprendere che oggi la crisi di questa Europa è an- zitutto una crisi di valori e di identità. E l’errore più grosso che noi abbiamo com- messo nella costruzione dell’Europa è che non possa essere né l’economia, né la moneta l’elemento fondante di una nuova nazione, di una nuova dimensione so- vranazionale, ma debbano esserlo soprattutto gli ideali e i valori. Il secondo errore più grosso che abbiamo fatto è quello di aver affidato, in ultima analisi, la realizzazione della costituzione europea al presidente Valery Giscard d’Estaing, che l’ha concepita immaginando una lista di prescrizioni e di doveri, con pochi diritti e senza nessun ideale, nessun valore. In una logica di presunto laicismo abbiamo voluto non riconoscere le nostre radici, anzitutto giudaico-cri- stiane, oltreché di cultura greco-latina: questo è l’errore fondamentale compiuto nella costruzione dell’Europa unita, che ci impedisce oggi di guardare alla nuova dimensione politica dell’Europa. L’educazione all’arte e alla cultura: il ruolo delle istituzioni pubbliche e dei privati 88
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