hanno in questo momento una serie di prodotti che stanno portando sul mercato. Nel campo del packaging, Colussi ha portato sul mercato un prodotto che è difficilmente riciclabile, un multistrato, invece in questo momento abbiamo multistrato biodegradabile che si ricicla nella carta ma anche nel compostaggio. Il concetto quindi è, anche nei prodotti che andiamo a sviluppare, mettere il concetto di biodegradabilità per evitare accumuli per il futuro quindi poter sfruttare il ciclo organico e, contemporaneamente, poter pensare al riciclo meccanico e a quello chimico qualora i prodotti non siano sporchi di cibo. Se sono sporchi di cibo è importante recuperare tutto quello che si può del rifiuto organico e riarricchire il suolo perché per dieci centimetri di suolo, ci vogliono 2 mila anni per produrlo e pochi anni per distruggerlo. È evidente che, nell’economia generale, quando creiamo e sviluppiamo un prodotto, dobbiamo renderci conto anche di questi aspetti più ampi e non solo, ma pensare sempre con l’idea di un’economia che deve diventare rigenerativa nella logica di fare di più con meno. FEDERICO FUBINI Grazie mille. Credo che abbiamo avuto un assaggio di cosa vuol dire creatività italiana con innovazione sui temi dell’oggi e del domani. Parlando proprio di questo, vorrei dare la parola a Fabrizio Di Amato. Voi, come Maire Tecnimont, avete appena concluso un accordo con l’Unione Europea per un contributo importante per un progetto di Waste-to-Hydrogen, se non sbaglio, nel contesto della Hydrogen Valley di Roma ed è un esempio di come si può innovare per strade che non sono necessariamente quelle indicate dal Commissario Timmermans. FABRIZIO DI AMATO Cavaliere del Lavoro, Presidente di Marie Tecnimont Assolutamente sì. Tecnologia e innovazione per una transizione energetica 100
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