Roma 2022 - Convegno Nazionale "Tecnologia e innovazione per una transizione energetica"

ma, al contempo, anche l’agrochimica e i residui che rimangono in tutta la filiera, dai suoli alle acque, all’aria, ai cibi di cui ci nutriamo, sembra, ribadisco, troppo bello per essere vero. Ed è quella che viene chiamata agricoltura rigenerativa che adesso sta prendendo piede, anche perché, come per la transizione energetica, i costi dei fertilizzanti minerali sono molto aumentati quindi molti dei produttori, anche cosiddetti convenzionali che producono ad alta produttività terreni monocoltura, che sono ad alta intensità di utilizzo di minerali e di difensivi, stanno passando al rigenerativo. Non dico che sarà la soluzione per tutta l’agricoltura ma, sicuramente, c’è già un trend molto forte in corso che è quello biologico. Il biologico, come lo conosciamo in Italia, è solo una delle tante di queste pratiche agronomiche non convenzionali ma è, sicuramente un sistema che dovrebbe ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura che potenzialmente, in via teorica, potrebbe addirittura diventare da negativo a positivo. Servirà andare oltre perché c’è un tema anche di food security. Abbiamo ormai il 50% dei terreni abitabili che sono occupati dai suoli agricoli, non sono aumentabili perché non c’è più compatibilità, la produttività non cresce. È chiaro quindi che la sfida doppia di aumentare la produzione agricola e contemporaneamente di renderla più ecologica, ci pone davanti anche alla necessità di grandi innovazioni. Credo che il futuro dell’agricoltura sarà diviso in un’agricoltura più naturale questa generativa ma, al contempo anche molta di questa food technology. Quando ho sviluppato questo framework di agricoltura rigenerativa, ho seguito le linee guida dell’Intergovernamental Panel of Climate Change che dice di avere sempre un doppio beneficio. Quale può essere il co-beneficio se non quello della salute quindi un’agricoltura che ho chiamato virtuosa perché rigenerativa per l’ambiente e benefica per la salute. Perché benefica? Più salutare perché ci sono meno residui dell’agrochimica che sono tossici, ma la natura produce dei suoi difensivi, che si chiamano fitochimici, proprio questo microbiota, e questi fitochimici sono benefici per la salute, o perché sono antiossidanti o perché sono antinfiammatori quindi riducono il rischio delle malattie non trasmissibili, che sono la prima causa di mortalità. Tecnologia e innovazione per una transizione energetica 106

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