Il governo italiano questo l’ha fatto in modo importante, tant’è che nel primo semestre, grazie a una serie di provvedimenti varati dal governo, compreso il credito di imposta e tante altre cose, sia le imprese che le famiglie hanno sofferto di meno. Certo ci si chiede quanto questa situazione possa continuare, se possiamo avere un impatto che utilizzi la finanza pubblica per temperare la crescita dei costi che continua ad essere estremamente pesante. Ma la comunità internazionale e gli organismi internazionali di governo hanno detto di no agli interventi sui mercati dell’energia; hanno detto no alla modifica strutturale del mercato dell’energia; no al tetto del prezzo del gas; no alla modifica del meccanismo di collegamento tra il prezzo del gas e quelle dell’energia elettrica, cioè il famoso meccanismo del Pay as Clear, hanno detto sì alle centrali a carbone ma non sono intervenuti sui crediti Ets che sono destinati ad aumentare di prezzo con un ulteriore impatto sulla competitività. Occorre quindi riflettere sul perché si è dato questo tipo di risposta e non altri, alla crisi. A mio modo di vedere ci si devono porre tre domande importanti: la struttura del mercato dell’energia creato in Europa negli ultimi venti anni, è adeguata ad affrontare i temi che l’Europa ha messo sul tappeto e che si sono aggravati in seguito alla crisi? La seconda domanda è: i tempi della transizione sono compatibili con le esigenze di sicurezza ed economicità delle forniture dell’energia? L’energia è il motore principale dell’economia quindi il tema della sicurezza e dell’economicità deve avere assoluta priorità se vogliamo continuare ad avere un’industria. In terzo luogo, qual è il ruolo che occorre assegnare alle fonti fossili nel processo di transizione? Perché, fino ad adesso, il tema è stato che le fonti fossili non devono più esistere, devono scomparire, ma le fonti fossili continuano ad avere un ruolo importante anzi, nel momento in cui si è creata la crisi si è andati a utilizzare la fonte fossile più inquinante di tutti, cioè il carbone. Tecnologia e innovazione per una transizione energetica 20
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