Roma 2022 - Convegno Nazionale "Tecnologia e innovazione per una transizione energetica"

Penso che quanto è successo alla gente ed è stato appena ricordato, l’assenza dai mercati dei combustibili fossili possono creare volatilità facendo giungere il costo a livelli molto alti. È quello che vedo in tutto il mondo, sia per le aziende siderurgiche che nelle compagnie di navigazione che sviluppano idrogeno, c’è la consapevolezza che l’economia fondamentale dell’idrogeno verde sia migliorata in modo significativo, come conseguenza di questa crisi, si è ottenuto un importante rafforzamento di quella tecnologia chiave. Nel complesso, quindi, ho delineato una visione ottimistica. Devo dire che in relazione ai settori dell’economia dell’edilizia, dell’industria e dei trasporti dell’energia, sono molto fiducioso che le tecnologie che ho descritto e altre che possono portarci a un’economia netta zero a livello globale intorno alla metà del secolo 2050, nei paesi sviluppati, 2060 nel mondo in via di sviluppo, e a costi per l’economia che saranno economici che, a posteriori, difficilmente ce ne accorgeremo. Sono un ottimista tecnologico per il fatto che la maggior parte delle tecnologie esiste già. L’unico settore in cui penso che abbiamo bisogno di tecnologie fondamentalmente nuove, piuttosto che l’ulteriore sviluppo e l’applicazione di quelle che già abbiamo, in realtà non è nei settori dell’edilizia energetica, dell’industria e dei trasporti (Slide 18, pag. 63), ma in agricoltura, poiché l’agricoltura è responsabile di qualcosa come il 25% di tutte le emissioni di gas serra, la produzione di carne rossa di pecora o di bovino produce inevitabilmente metano. A seconda delle diverse misure dell’impatto del metano, sappiamo che è un gas serra estremamente potente, si vede un livello molto significativo di emissioni potenziali, un equivalente di emissioni di CO2 produce emissioni di metano da bestiame, che sono certamente molto più importanti per il clima futuro superiore a tutte le emissioni dell’industria siderurgica globale. Il disboscamento delle grandi foreste del mondo produce circa cinque giga di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno, è quasi interamente guidata dalla produzione di carne, considerando che anche la coltivazione di soia e altri cereali rientrano nella produzione di carne. Dobbiamo davvero dire che, in effetti, non abbiamo ancora le risposte, a meno che non ci siano tecnologie di produzione fondamentalmente nuove come la carne sintetica (Slide 19, pag. 63). Tecnologia e innovazione per una transizione energetica 50

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