nesia che abbiamo messo come backup perché è molto lontana, il Congo, l’Oman e il Mozambico. Tutti questi sono ingressi che arriveranno e verranno nell’Lng. Cosa vuol dire? Che nel 2022 riusciremo fra Lng e pipeline a sostituire un po’ di più del 50%, esattamente 9 miliardi e 700 milioni; dal 2023 riusciremo a portare 17 miliardi e 600 milioni quindi abbiamo circa un 80% di quello che ci veniva dalla Russia. Dopodiché nel 2024 passiamo a 21, 22, 27 miliardi quindi andremo anche in surplus. Il problema è che dal 2023 in poi abbiamo bisogno assolutamente di avere questi terminali di rigassificazione perché avremo bisogno di 7 miliardi, 9 miliardi, 12 miliardi, 16 miliardi di rigassificazione per riuscire ad aumentare o sostituire completamente. Adesso abbiamo in tutto 18 miliardi di rigassificazione Snam più Edison. Dobbiamo assolutamente averne altri 5 più 5 più 5 e in questo modo avremo una completa indipendenza. Questo supponendo che la Libia, che adesso ci dà circa 2, 3 miliardi l’anno di gas, rimanga lì, perché la Libia ha il potenziale di triplicare. Se noi potessimo andare a pieno regime con l’Algeria, i 36 miliardi di capacità, i 16 miliardi dalla Libia più tutta la parte che viene dal Tap, che può essere raddoppiata, l’Egitto e manteniamo la Norvegia, diciamo che potremmo cancellare completamente la Russia. Dobbiamo pensare che la Russia non c’è più in Europa. Se facciamo un bilancio, passando da miliardi di metri cubi a milioni di metri cubi, da aprile ad oggi abbiamo una domanda in Italia che mediamente è di 150/160 milioni di metri cubi al giorno e un supply che è sempre stato superiore ai 200/250 milioni di metri cubi. Da un punto di vista del fisico, non ci sono le condizioni per avere questi prezzi perché abbiamo comunque un supply di gas che entra in Italia che è sempre dai 50 ai 100 milioni di metri cubi al giorno superiore alla domanda. L’Europa è in una situazione molto simile perché consuma mediamente 650 milioni di metri cubi al giorno e il supply in Europa, poi spieghiamo perché, va dai 900 milioni al miliardo di metri cubi al giorno. Anche l’Europa quindi ha un supply, un’offerta che è sostanzialmente superiore di circa 200/300 milioni al giorno. Tecnologia e innovazione per una transizione energetica 70
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