Torino2018 CONVEGNO NAZIONALE La rivoluzione digitale

9 1. Saluti istituzionali C HIARA A PPENDINO Sindaca di Torino Buongiorno a tutti e a tutte, vi ringrazio di essere qui. Per Torino è ovviamente un onore ospitare un dibattito di questo tipo in una città che è stata simbolo per tanti anni, e continua ad esserlo, di spinta e capacità innovativa. Ringrazio ovvia- mente i Cavalieri del Lavoro che hanno scelto Torino per questo loro confronto. Il Presidente Chiamparino ha anticipato alcuni temi su cui oggettivamente tutti dobbiamo interrogarci. Ieri ero alla Nuvola Lavazza, forse anche con qualcuno di voi, e c’erano dei ragazzi che presentavano una tecnologia dirompente, qualche quotidiano oggi l’ha anche riportato: TUC, un’auto sostanzialmente a guida au- tonoma, assolutamente innovativa, con una tecnologia incredibile. E poi pensavo al nostro Codice della Strada, lo guardavo e dicevo: «Ecco, questo è l’esempio della differenza incredibile che c’è tra il contesto attuale in cui siamo, normativo, legi- slativo, di struttura, e dove la tecnologia ci può portare e ci sta portando». Ecco, questo gap enorme, ho fatto questo esempio ma potrei farne tanti, è quel gap che noi tutti, voi ovviamente che rappresentate le imprese, noi istituzioni, il tessuto, intendo ovviamente la ricerca, l’università, quel gap lo dobbiamo colmare. Ed è una sfida complicatissima. Allora momenti come oggi sono importanti perché, se è vero che la rivoluzione digitale, tecnologica è una rivoluzione che potremmo analizzare, dibattere e chiederci se sia un bene o un male, se la tecnologia e il cam- biamento che si stanno verificando nella filiera produttiva siano un bene o un male, se tolgano o creino posti di lavoro e questo è il tipico dibattito che spesso si sviluppa anche quando si semplifica sui robot, forse potremmo spendere anche molte ore in questo confronto. Una cosa è certa: ciascuno di noi che fa parte di questa comunità, imprese, aziende, università, istituzioni, ha la responsabilità po- litica e soprattutto per il futuro delle nostre generazioni di affrontare e governare questa rivoluzione tecnologica. Non è semplice, significa rivedere le filiere produttive, significa investire in ricerca, significa rivedere il sistema di welfare, parlo ovviamente per noi come enti locali,

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