Torino2018 CONVEGNO NAZIONALE La rivoluzione digitale

L UIGI N ICOLAIS Sicuramente. Innanzitutto, come è stato già detto sia dal Presidente Sella, che dal Presidente Carbonato, la vera rivoluzione che stiamo vivendo è una rivoluzione sociale, perché abbiamo a disposizione delle tecnologie, che fino ad oggi sono state utilizzate a fini esclusivi di ricerca e non dal sistema industriale; e sono quelle che ho indicato nella mia presentazione come “tecnologie abilitanti”. La necessità, oggi, è di integrare queste tecnologie, perché esistono dei modelli di business di- versi, con nuove direttrici di sviluppo, che sono tutte finalizzate alla centralità del cliente. Il cliente in passato era l’azienda che comprava la merce in funzione della qualità della merce stessa, oggi, invece l’azienda compra in funzione della qualità e delle caratteristiche specifiche che essa ha in relazione alla sua applicazione. Quindi anche qui si richiede un dialogo più profondo tra il cliente e il produttore. L’altra cosa ovviamente riguarda il sistema universitario. Non si può più immagi- nare di avere un’università o, ancora di più, degli enti di ricerca che lavorano senza interagire con l’impresa. Questo non significa non fare ricerca fondamentale. Un paese che deve crescere, deve sviluppare ricerca Blue Sky, deve sviluppare cono- scenza e deve spostare la frontiera. Ma quello che è necessario è che i ricercatori si fermino per utilizzare la ricerca prodotta. Chi meglio dei ricercatori conosce l’im- portanza di quel risultato scientifico? E qui nasce il discorso delle startup, ma più di tutto nasce la necessità di interagire con l’impresa. Oggi impresa ed università hanno l’obbligo di interagire. Infatti, la più grande rivista internazionale di ricerca di base, Nature, un paio di anni fa è uscita con una copertina in cui un’impresa e una università si davano la mano. Cioè è necessario cominciare a capire che non sono più due mondi distanti, non sono più due mondi che non devono interagire, non c’è un problema di capitale e di scienza pura, ma c’è semplicemente la necessità di avere un ruolo sociale, come è quello dei ricercatori. Questo è un dato importante. Con il precedente Governo si sono fatti alcuni passi avanti e si è creato un dotto- rato industriale in azienda con un “tutor industriale”. In questo caso la ricerca ri- chiede ancora una volta due ruoli: il docente che spinge verso l’avanzamento della conoscenza; l’imprenditore che spinge verso l’utilizzazione del mercato. Tutto ciò La rivoluzione digitale 56

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