Torino2018 CONVEGNO NAZIONALE La rivoluzione digitale

L ELLO N ASO Quindi è metà italiano ormai, conosce i nostri pregi e conosce i nostri difetti. Da osservatore esterno che però si è calato nella realtà italiana, lei per dare lo sprint, siamo in un momento - abbiamo capito - in cui o facciamo il salto o rischiamo di finire in fondo alla classifica ma molto peggio di quello che abbiamo visto nella slide del Presidente Sella, quali sono le priorità per il nostro sistema? Se fosse lei il Presidente del Consiglio, il Capo del Governo Italiano, cosa farebbe? Due cose mi deve dire, dal suo punto di vista. D AVID O RBAN Secondo me il compito che diamo alla politica è particolarmente difficile, proprio perché in momenti turbolenti pretendere che loro abbiano le risposte, così come lei adesso pretende da me, è una cosa impossibile e ingrata. L ELLO N ASO Ma l’hanno chiamata qua per questo. D AVID O RBAN Quindi la prima cosa che i politici devono fare è di dire: «Non abbiamo le risposte. Non è che noi sappiamo. Non è che perché ci avete votato perché vi abbiamo con- vinti, questo ci fa diventare dei geni» e questo vale anche per altre categorie, i di- rigenti aziendali, gli insegnanti, i professori universitari. Se io mi trovo una lavagna intelligente in classe e la prima cosa che succede sbaglio nel suo utilizzo e girando la schiena gli alunni mi prendono in giro sghignazzando, hanno perfettamente ra- gione. E l’unica cosa che posso fare è dire: «Okay, allora adesso io mi siedo là, ma- gari in prima o in seconda fila, tu che sghignazzi vieni e fammi vedere come funziona perché sicuramente tu lo sai fare meglio di me». Quindi i politici possono approfittare dell’aiuto anche entusiasta di persone che volentieri investono il loro tempo e la loro capacità, possono copiare e devono copiare quello che funziona dalle altre parti del mondo, perché in un mondo aperto di comunicazioni rapi- dissime è possibile rendersi conto che cosa funziona e che cosa non funziona. La rivoluzione digitale 64

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