Torino2018 CONVEGNO NAZIONALE La rivoluzione digitale

J EAN -P AUL F ITOUSSI Professore Emerito di Economia Istituto di Studi Politici di Parigi Sciences Po - Grazie mille per avermi invitato, ne sono molto onorato. Non è la prima volta che siamo in contatto, ma è la prima volta che sono qui con voi. Ho capito che siete un po’ stanchi della lunga mattinata e il mio consigliere, che si chiama Montesquieu, sostiene che quello che un oratore non vi dà in profondità ve lo dà in lunghezza. Dunque proverò ad essere breve. C’è un modo per essere brevi e per non essere capiti da tutti, ma di essere pensati come intelligenti: è quello di parlare in acro- nimi. Allora tutti lo fanno. In Europa si parla per acronimi, quando si legge sembra quasi cinese. Per esempio, l’uomo che incontri per strada, «Tu sai cosa significa 4.0?», «Ah, sì, ovvio!», «Cos’è?», «Ah, non lo so». Crede di saperlo, che è ben più grave, sa che riguarda la tecnologia, ma perché 4.0? Allora, ci sono degli episodi contradditori sul fenomeno che stiamo studiando, o apparentemente contraddittori. C’è la visione della fine del lavoro, perché la tec- nologia dei chip comporterà che non vi saranno più posti di lavoro in quanto la produttività aumenterà talmente che un uomo basterà a far funzionare tutto il mondo. Questa filosofia è basata su una visione molto ottimistica, e presentata come pessimistica, ma di fatto è molto ottimistica. Questa filosofia, che il professor Schmidhuber ha sviluppato, significa che la produttività aumenta a una velocità incredibile, come mai è aumentata. E dunque non avremo più bisogno di lavoro umano, perché bisogna sapere che la crescita è uguale alla crescita del numero di lavoratori che è moltiplicata dalla crescita del progresso tecnico, e dunque significa che più il progresso tecnico è alto, più la crescita sarà alta. Ma questa è la crescita per persona, non la crescita globale, dunque se non c’è più un aumento della po- polazione la crescita dipende dall’aumento della produttività. E dunque sarà molto forte, e la produttività è di fatto la sola fonte di aumento del tenore di vita. Più si cresce, più il tenore di vita aumenta. Dunque è una bella notizia! Keynes aveva fatto questo calcolo quasi un secolo fa, e aveva dimostrato con delle ipotesi, vera- 5. Scenario di policy: una sfida per l’Italia 73

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