Torino2018 CONVEGNO NAZIONALE La rivoluzione digitale
7 1. Saluti istituzionali S ERGIO C HIAMPARINO Presidente Regione Piemonte Grazie, buongiorno a tutti, desidero dare il benvenuto a tutti gli ospiti in Piemonte e a Torino, poi per Torino ci penserà ancora meglio la Sindaca Chiara Appendino. Desidero dire fin da subito che sono dispiaciuto di dover lasciare questo incontro dopo il mio indirizzo di saluto perché, come avevo anticipato al Presidente Mau- rizio Sella, al massimo entro le 10.30 devo essere ad Alba per l’inaugurazione di una scuola materna, tra l’altro realizzata dalla Fondazione Ferrero per i dipendenti dell’azienda. Mai come in questo caso, però, il dispiacere è davvero sentito. Voi sapete, perché siete tutti abituati a questi incontri, che spesso si usano queste frasi di galateo, perché quando si hanno molti impegni si dice di essere dispiaciuti ma in realtà, diciamo, si va ad un altro incontro e a volte magari si è anche contenti di andare. In questo caso sarei stato davvero interessato a restare per ascoltare il dibattito sul tema della rivoluzione digitale e dell’intelligenza artificiale che avete scelto. Lo dico da profano, è un tema destinato a rivoluzionare il nostro modo di vivere, di essere, di lavorare, di produrre nei prossimi anni. Anzi, sono convinto, e qui ci sono persone che ne sanno più di me, che probabilmente se già oggi i livelli di co- noscenza acquisiti in materia fossero applicati nella concretezza dell’organizzazione del lavoro, della produzione, nella tipologia di prodotti, probabilmente si deter- minerebbero delle tensioni sul piano economico, sociale, organizzativo non soste- nibili. E questo, quindi, spinge, chi come il sottoscritto si trova ad avere delle responsabilità pubbliche, a guardare con grande attenzione a questo tema della ri- voluzione digitale, perché voi che siete imprenditori, imprenditori di successo, con grande esperienza a livello internazionale, meglio di me sapete che l’innova- zione ha bisogno, sia all’interno delle aziende sia nell’organizzazione sociale e isti- tuzionale, di forme che consentano di renderla attuabile, praticabile e sostenibile. Diversamente il rischio è che l’innovazione provochi delle tensioni e delle con- traddizioni che poi diventino negative per gli scopi stessi che l’innovazione si pro-
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