Torino2018 CONVEGNO NAZIONALE La rivoluzione digitale

bisogna investire in quella che è la capacità forte di questo Paese, che è una tecno- logia che è capace di essere leader nel mondo. E poi bisogna crederci. Però io vedo anche un’altra cosa, - ti dico l’ultima cosa - che sta succedendo un fatto, lo diceva Schmidhuber prima: io vedo che si sta creando in Europa un for- tissimo intreccio fra molte imprese italiane, soprattutto del nord, molte imprese tedesche, soprattutto del sud della Germania, molte austriache e molte svizzere. Si sta, cioè, ricreando un nocciolo duro di grande tecnologia, che però non riesce a essere individuato. Noi stessi non crediamo nelle nostre possibilità. Allora quando tu devi affrontare una grande sfida come questa e non credi in quello che hai, beh, diventa molto difficile. Allora questa, secondo me, è la vera tristezza: che noi non siamo messi nella condizione di credere in noi stessi. L UCIANO F ONTANA Vittorio Colao, oggi all’ultimo giorno di lavoro. V ITTORIO C OLAO Ultimo giorno di scuola. L UCIANO F ONTANA Ultimo giorno di scuola nel suo importantissimo incarico internazionale. Mi in- teressava venire proprio al punto, stiamo ragionando su quello che abbiamo e su quello che ci manca, con lo sguardo di chi ha avuto un’esperienza importante fuori dall’Italia, in un contesto sicuramente competitivo e con una spinta all’innovazione tecnologica molto forte. Cos’è che davvero ci manca? E, tornando in Italia, cosa vorrebbe fare da questo punto di vista? V ITTORIO C OLAO Allora, io condivido quello che è stato detto sulla parte privata e sulla parte delle imprese italiane, però voglio essere – visto che siamo anche a fine mattina – un pochino provocatorio. La rivoluzione digitale 80

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