Torino2018 CONVEGNO NAZIONALE La rivoluzione digitale

Tu hai detto prima una cosa che mi ha colpito: si sente un odore di ritorno all’an- tico. Beh, insomma, attenzione, noi siamo un Paese esportatore, noi siamo un Paese che cresce se gioca in grande. Sento, da una parte Trump che dice che è contro il globalismo ed è a favore del patriottismo, parole che possono essere vuote, sento in Europa tanta gente che parla di sovranismo. Attenzione, noi siamo quelli che per- deremo più di tutti da questa prospettiva. Attenzione a giocare con le parole, perché dopo un po’ le parole sono come il veleno, e al veleno ci si abitua. E quando si fanno poi dei marchi, dei segnali, i segnali rischiano di perdere anche il senso. Quando dicevi tu prima, la Apple, attenzione, il marchio della Apple non è una mela, è una mela avvelenata, è quello che ha ucciso Turing! L UCIANO F ONTANA Cerchiamo di capire, in queste discussioni in cui poi si arriva all’idea che si può resistere chiudendosi nel territorio, riaffermando il patriottismo nazionale, riaf- fermando identità, antico eccetera, però c’è una questione di fondo che credo che come uomo d’azienda avrai visto tantissimo. Alla fine la rivoluzione tecnologica, la trasformazione crea delle élite super specializzate, super pagate e, come dire, un esercito – vogliamo chiamarlo – di paria? Quello che si vede analizzando ad esempio i temi dell’occupazione in Italia è che la rivoluzione tecnologica, la trasformazione digitale, l’industria 4.0 e chiamiamola come vogliamo, crea tantissimi lavori precari a bassa qualificazione. Non è un pro- blema che un uomo d’azienda vive? È così, è una percezione sbagliata? P ATRIZIO B IANCHI I paria votano, eh? V ITTORIO C OLAO Non credo che sia una percezione sbagliata, se guardiamo la crescita americana di cui appunto il Presidente Trump è tanto orgoglioso, si va a vedere che però è av- venuta a salari che non crescono. E quindi vuol dire che è una mancata distribu- zione o ridistribuzione della crescita. 5. Scenario di policy: una sfida per l’Italia 89