Vaticano2015 La buona impresa

P RODURRE BENE CONVIENE intervista a E RMETE R EALACCI Presidente Commissione ambiente - Camera dei Deputati • Il Parlamento deve recepire la direttiva europea che renderà obbligatorio il bilancio sociale per le imprese sopra i 500 dipendenti. Come sarà la legge italiana? Con la nuova direttiva sulla responsabilità sociale delle imprese, l’Europa si pone l’obiettivo di potenziare la trasparenza e la responsabilità delle aziende. Le nuove misure prevedono che le grandi aziende europee, quelle sopra i 500 dipendenti, pubblichino annualmente una dichiarazione sui temi ambientali, sociali, sul ri- spetto dei diritti umani e sulla lotta alla corruzione. Sono almeno due le vie per recepire la nuova direttiva: con la legge comunitaria oppure con la direttiva relativa agli appalti, che dedica una parte alle clausole so- ciali. Per altro, a livello nazionale, va proprio nella direzione di un rafforzamento della Corporate social responsibility (Csr) la proposta di legge “Disposizioni per la promozione e lo sviluppo della responsabilità sociale delle imprese” (AC 74), che ho presentato a inizio legislatura. Un testo sottoscritto da oltre 50 parlamen- tari, che considera l’impegno delle imprese uno degli elementi essenziali dello svi- luppo sostenibile. • L’Italia è un paese di piccole e medie imprese: sarà possibile diffondere anche nel tes- suto delle Pmi la cultura della sostenibilità? Il bilancio sociale delle imprese, specie se in salsa italiana, è uno strumento utile per monitorare il rapporto tra imprese, territorio e comunità, per dare ulteriore impulso alla costruzione di un’economia più attenta all’uomo, sensibile alle grandi sfide del futuro. In quest’ottica il made in Italy insegna che essere buoni conviene: l’Italia della coesione, quella che vede le aziende camminare con le comunità, coin- 2. Ambiente e welfare, due dimensioni dell’impresa sostenibile 21

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