Vaticano2015 La buona impresa

Quindi c’è stata una grande presa di coscienza dell’importanza dello strumento e della volontà di usarlo per comunicare le proprie attività, come indicano le 60 esperienze dirette delle aziende riportate nel documento, contro le 15 della prima edizione. Abbiamo coinvolto con testimonianze quattro “partner di sostenibilità”, che hanno dato ragione di come si relazionano con la Dmo: la Fondazione Banco Alimentare, l’associazione Cometa (attiva nella formazione al lavoro per i giovani), il Wwf e il Politecnico di Milano. È stato ampliato il numero degli indicatori qua- litativi e quantitativi monitorati con il questionario, in modo da offrire un’imma- gine ancora più dettagliata dell’impatto in termini di Corporate social responsibility dell’intero settore, ed è stata introdotta un’analisi del trend rispetto ai risultati ottenuti nel 2012 per fornire evidenza del cammino intrapreso e dei ri- sultati ottenuti. Infine, è stato introdotto un focus sul tema fondamentale dell’uso efficiente delle risorse. • Un impegno sulla sostenibilità delle grandi catene distributive può stimolare com- portamenti virtuosi anche da parte delle imprese fornitrici? Certamente sì e questo è stato fin dall’inizio uno dei nostri obiettivi. I consumatori sono sempre più attenti non solo alla qualità e salubrità dei prodotti acquistati, ma anche ai comportamenti etici messi in campo dalle aziende produttive e di- stributive. La Dmo può avere un ruolo importante di indirizzo delle filiere e vogliamo eser- citare questo ruolo in favore dei nostri clienti, attivando rapporti sempre più orien- tati verso criteri di eticità e responsabilità nei confronti di tutta la catena dei nostri fornitori. Uno strumento importante in questo senso sono le marche dei distri- butori, cioè i prodotti con la marca dell’insegna, sulle quali le imprese realizzano innovazioni relativamente alle informazioni fornite sul prodotto, al packaging, alla sicurezza, che poi diventano il punto di riferimento anche per i prodotti delle grandi marche. La Buona Impresa. Le sfide della globalizzazione e la sostenibilità sociale 30

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