Verona2017 CONVEGNO NAZIONALE La sfida alle democrazie occidentali

che rifiutano gli accordi bilaterali, come pure fa la Destra. Il denominatore comune è il rifiuto della globalizzazione, dell’interdipendenza e degli sforzi collettivi di ge- stire tutto questo. Sforzi che alla fine hanno mantenuto il mondo in pace e pro- sperità per settant’anni. Il ritirarsi da questi sforzi implica molti rischi e pericoli. L’erosione della cooperazione globale è il quarto e ultimo elemento del mio inter- vento, che porta a chiudere il cerchio. Siamo passati dal circolo virtuoso che vi ho presentato all’inizio (interdipendenza che ha portato alla prosperità nel Dopo- guerra) a una sorta di stallo negativo, che genera una globalizzazione mal gestita con il ritorno di fiamma dei movimenti populisti e una riduzione della coopera- zione internazionale. Adesso concludo riassumendo il tutto. Data la situazione attuale, la democrazia sta a mezza strada fra la disperazione e la speranza perché ha la possibilità di con- tenere il despotismo e perché tutte le decisioni politiche sono sempre soggette allo scrutinio parlamentare e sottoposte al commento dei media. Tutto questo è legato a una storia di secoli di dibattito politico. Dal ’45 in poi la democrazia è sempre stata sostenuta dagli accordi del Dopoguerra e ci sono state anche delle svolte che hanno dato uno slancio all’economia, alla stabilità geopolitica e via dicendo, ma quello che funzionava allora adesso funziona meno, perché ci troviamo in una fase di stallo in cui non si è più in grado di ri- solvere i problemi (crisi finanziaria globale, flussi migratori, modelli di terrorismo che cambiano). La guerra al terrorismo dopo l’11 settembre fa sì che la politica del compromesso non funzioni più, dando adito a questi populismi. Questa è la macro tendenza di adesso, anche se non è immutabile, come ci ricorda un grande filosofo tedesco, cioè che la saggezza viene quando ci si guarda alle spalle e difficilmente quando si guarda avanti. Noi non sappiamo come finirà questo circolo vizioso, ma sappiamo che c’è una grande sfida che incombe sul futuro della nostra vita pubblica. La sfida alle democrazie occidentali 18

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