Verona2017 CONVEGNO NAZIONALE La sfida alle democrazie occidentali

22 La sfida alle democrazie occidentali dell’informatizzazione dell’economia. Altri, come l’economista americano Robert Gordon e tendo a concordare con lui, pensano invece semplicemente che l’inno- vazione tecnologia che abbiamo sperimentato negli ultimi decenni non è per nulla comparabile alla rivoluzione tecnologica che si verificò tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX secolo. La crescita della produttività resta invece elevata nei paesi emergenti essenzialmente per lo spostamento massiccio di forza lavoro dal settore agricolo agli altri settori. La quarta causa dei fenomeni in atto nelle economie avanzate è la crescita, che ormai definirei ipertrofica, del sistema finan- ziario. Per esempio, la quota dei servizi finanziari nel Pil statunitense è cresciuta dal 2,8% nel 1950 all’8,3% poco prima della crisi del 2008-09. Non è questa la sede per discutere a fondo perché si sia manifestata una crescita così rapida, ma credo che la progressiva deregolamentazione del sistema finanziario nel corso degli ultimi decenni, interrotta soltanto dalla crisi finanziaria globale del 2008-09, ne sia una causa fondamentale. La finanziarizzazione dell’economia dei paesi occi- dentali ha comportato una maggiore fragilità della stessa, cui si è solo di recente cercato di porre rimedio, attraverso un rafforzamento della regolamentazione fi- nanziaria, con risultati ancora solo parziali a mio giudizio. Questi fenomeni (calo demografico, rallentamento tecnologico, globalizzazione, finanziarizzazione dell’economia) hanno ridotto le prospettive di crescita e au- mentato l’incertezza economica per la maggior parte della popolazione dei paesi avanzati. Non c’è quindi da stupirsi se si siano verificate reazioni di rigetto per almeno alcuni di questi fenomeni e, in generale, se sia cresciuta una insoddisfazione verso l’esta- blishment dei paesi avanzati che riassumiamo spesso con il termine populismo. C’è il rischio che la reazione politica a fronte di questi sviluppi sia quella di cercare soluzioni semplicistiche (populiste mi verrebbe da dire) e puntate sul breve periodo. Il tentativo potrebbe essere – e abbiamo segni evidenti di questa tendenza negli Stati Uniti ma anche in paesi europei – di usare la finanza pubblica, l’aumento del debito pubblico o il rallentamento nei processi di correzione fiscale nei paesi che già hanno un debito alto, come strumento per comprare il consenso e generare una crescita drogata. Ci potrebbe essere anche la tentazione di continuare politiche mo-

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