Verona2017 CONVEGNO NAZIONALE La sfida alle democrazie occidentali

2. Democrazie, populismi e autoritarismi 33 In secondo luogo non abbiamo un’elaborazione culturale adeguata alla gravità del tema che voi qui mi avete sottoposto. Quando io sento che la risposta a tutto questo bailame è un bel ministro dell’eco- nomia europea rispondo che spero sia Patuelli, ma se anche fosse risolverà solo i problemi di casa Patuelli. Si può anche fare il ministro dell’economia europea, come si è fatto il ministro degli esteri europeo, ma è chiaro che dietro c’è una clamorosa sottovalutazione del problema. Ma qual è il problema? Carlo Cottarelli chiudeva il suo intervento dicendo che sperava uscissero dei leader, ma poi questi leader bisogna farli vivere come tali, perché l’Europa e l’Italia produ- cono leader che poi l’Europa e l’Italia scannano usando le regole della democrazia. La democrazia vive se ha dei valori forti e delle leadership forti e riconosciute che hanno il tempo di dispiegare questa loro leadership. Cosa che, invece, né in Italia né in Europa accade. La leadership europea non può che essere tedesca, perché la Germania e tutto ciò che le sta intorno ha dimostrato negli ultimi due secoli di avere una diversa cara- tura. È come se noi, facendo un dibattito sulla storia degli Stati Uniti, dicessimo che il Kentucky deve avere pari poteri di Washington o New York, oppure se par- lassimo dell’Unione sovietica staliniana e dicessimo che il Kazakistan deve avere la supremazia, anche se è vero che il Kazakistan e il Kentucky devono avere la loro voce in capitolo. Occorre fare chiarezza e dire che la storia degli ultimi due secoli ci dimostra che l’Europa o è trainata fortemente da loro, dalle loro regole e dai loro egoismi tem- perati dalla nostra funzione o non è. C LAUDIO C ERASA Al Presidente Patuelli volevo fare una domanda su Trump, ma qua ci sono troppe questioni che riguardano il nostro paese.

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