Verona2017 CONVEGNO NAZIONALE La sfida alle democrazie occidentali

abbia un orizzonte non di brevissimo periodo per evitare di dare uno shock nega- tivo eccessivo a una economia ancora fragile. Alcune cose sono state fatte, come ad esempio le pensioni, e anch’io vedo con grande preoccupazione il tornare indietro su questo. Detto questo, però, io credo che ci sia anche un problema di riforma della archi- tettura economica dell’euro. A livello europeo bisogna aprire un discorso più ge- nerale su come si affronta il problema del debito, e ripensare le regole che ci siamo dati con Maastricht. Quando si è in unione monetaria con una moneta unica e stati differenti con autorità fiscale e di bilancio decentrata, è necessario munirsi di regole di disciplina, perché il fallimento di uno stato (pensiamo al caso della Grecia) ha delle forti ripercussioni negli altri paesi. Abbiamo, quindi, tutti quanti l’interesse che anche gli altri stati si “comportino bene”. È per questo che ci siamo dati delle regole abbastanza forti e del resto anche gli Stati Uniti hanno delle regole simili, come quella del no bail-out a livello di stati. Ma c’è una differenza fondamentale tra noi e gli Stati Uniti. Negli Stati Uniti, in caso di crisi, nessuno mette in discussione il dollaro perché lo stato federale è il garante di ultima istanza. Nell’euro non è così. Nessuno stato della nostra moneta unica può emettere moneta per finanziare il suo debito. Il mercato quindi è portato a dubitare della solidità del sistema ed in caso di crisi a testarla. Il trattato di Maastricht impone la regola del no bail-out e il veto sulla monetiz- zazione del debito. In questa situazione per rimanere nell’euro uno stato insolvente può solo ristrutturare, ma la ristrutturazione fa paura perché potrebbe creare pa- nico tra gli investitori. Quindi abbiamo pochi strumenti in caso di insolvenza. Il mercato lo sa e in situazioni di tensione si generano attacchi speculativi contro il debito sovrano. Il sistema, come abbiamo visto nel 2010 e poi nel 2011 e 2012 non è stabile. Le regole fiscali non bastano a garantire la stabilita e l’austerità ec- cessiva, quando un paese è sotto stress finanziario, è controproducente. Questi ra- gionamenti, che suggeriscono la necessita di una riforma di Maastricht che ci dia più strumenti per fornire liquidità in caso di crisi temporanee e regole per la ri- strutturazione del debito in caso di crisi di insolvenza, non debbono però essere la giustificazione alla indisciplina di bilancio. La sfida alle democrazie occidentali 50

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