Verona2017 CONVEGNO NAZIONALE La sfida alle democrazie occidentali

3. L’Europa di fronte al bivio tra crescita e rigore: un falso dilemma 51 C LAUDIO C ERASA Siamo in un momento molto stimolante, perché negli ultimi ventiquattro mesi l’Eu- ropa (escluso il Regno Unito) è riuscita a non far prevalere le forze anti sistema e da qualche mese registra anche dei numeri interessanti dal punto di vista economico. Il punto, però, è che cosa fare oggi dopo il risultato della Germania, considerando anche gli appuntamenti che ci saranno entro la fine dell’anno e attraverso i quali si può capire quali sono gli ingranaggi che mancano ancora all’Eurozona per poter correre a una velocità superiore rispetto a quella di oggi. Quali sono gli ingranaggi di cui si dovrebbe discutere e che bisognerebbe comin- ciare ad applicare? A LBERTO Q UADRIO C URZIO Presidente Accademia Nazionale dei Lincei Anzitutto vorrei fare una piccola valutazione sul passato, cioè sul perché dal 2008 al 2016 l’Eurozona non è crollata. Se fosse stata applicata la ricetta tedesca in via rigorosa, credo che il collasso del- l’Eurozona sarebbe stato inevitabile, anche se forse si sarebbe salvata la Germania, che dalla crisi stessa ha ricavato pur qualche beneficio. Perché questo non è successo? Perché Mario Draghi è arrivato a essere il Presidente della Banca centrale europea e così con la sua straordinaria competenza e intelligenza è riuscito a contenere gli effetti distorsivi pro-ciclici che in un momento di crisi pe- sante avrebbe prodotto l’applicazione di una dottrina esclusivamente rigorista. Naturalmente una politica monetaria come quella di Draghi ha evitato il collasso dell’Eurozona ma non ha risolto i problemi di medio e lungo termine della Euro- zona che vanno affrontati con cambiamenti strutturali nell’ insieme dei paesi della Uem. È vero che adesso la crescita sta riprendendo dignitosamente ma gli effetti della grande crisi non sono superati e molti problemi strutturali rimangono aperti sia nei singoli paesi che a livello della Uem.