Verona2017 CONVEGNO NAZIONALE La sfida alle democrazie occidentali

C LAUDIO C ERASA Continuerei con il discorso interrotto prima sull’Europa con una domanda che può sembrare banale, ma in realtà è la domanda centrale. Io ricordo che quando ci fu la crisi della Grecia molti osservatori internazionali e americani fecero una scommessa, dicendo che l’euro stava per scoppiare, mentre oggi ci troviamo di fronte a una condizione in cui le opportunità sembrano essere maggiori dei rischi. Le cose che vorrei capire sono due, prima di tutto se la Brexit sarà più un problema del Regno Unito o più un’opportunità dell’Europa. Riguardo le banche, invece, ricordo che lo scorso anno riviste importati come The Economist descrivevano il nostro paese con un’immagine mostruosa, cioè come un pullman sul bordo di un burrone. Ma oggi qual è la situazione in Italia e nel resto dell’Europa oggettiva e vera delle banche? Quali sono i passaggi a livello isti- tuzionale per poter dare continuità a quanto fatto finora? L UCREZIA R EICHLIN Io credo che ci sia un enorme investimento politico nel progetto europeo. La no- stra fragilità economica è stata sopravvalutata dagli osservatori angloamericani, che poco capiscono l’importanza dell’aspetto politico del progetto europeo. Io spero e credo che l’Europa in qualche modo continuerà a progredire, perché questo è molto importante, e credo che sia un fattore strategico per l’Italia rimanere in Europa e nell’euro, anche se ciò naturalmente comporta anche dei costi di cui dobbiamo essere coscienti. La Brexit è stata inevitabile per colpe forse anche nostre, cioè della Eu. Credo però che vi sia anche un fatto storico molto profondo sulle ragioni dell’alienazione degli inglesi rispetto a noi e forse anche il disagio nei confronti di un’Europa in cui la Germania è diventata sempre più importante. Io non credo al progetto imperiale tedesco di cui si parla nei giornali italiani, ma penso che la Germania, come paese più forte in Europa, imponga una visione particolare sulle regole economiche che non può funzionare. 3. L’Europa di fronte al bivio tra crescita e rigore: un falso dilemma 57

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