Verona2017 CONVEGNO NAZIONALE La sfida alle democrazie occidentali

Io penso che Krugman e Stiglitz abbiano torto quando danno l’euro per morto, ma è vero che siamo ancora fragili. Il percorso del consolidamento dell’unione monetaria è ancora lungo. C LAUDIO C ERASA Al professor Quadrio Curzio faccio una domanda un po’ provocatoria, perché negli ultimi anni in Europa abbiamo visto un altro fenomeno interessante con il quale ha fatto i conti anche l’Italia, cioè le grandi coalizioni. Nella fase di maggiore crisi economica l’Europa ha avuto moltissimi paesi governati da una grande coalizione. L’Italia, ad esempio, ce l’ha dal novembre 2011 e la Ger- mania ce l’ha da tanti anni e forse l’avrà anche per altri anni futuri. Le grandi coalizioni hanno fatto bene o male a un paese come il nostro? Considerando le identità politiche dei partiti che si trovano fuori dal perimetro del governo, non è che la grande coalizione sia davvero l’unica formula possibile per paesi che devono crescere e ristrutturarsi? A LBERTO Q UADRIO C URZIO È una domanda alla quale non ho certamente la capacità di rispondere e vorrei quindi ripartire dalla la riflessione sull’Europa. L’Italia rimane il paese caratterizzato da una vocazione europeista più ampia rispetto a quella di altri paesi, che hanno una cifra nazionale molto più forte della nostra. Spesso dico che gli italiani sono degli italo-europei e questo fattore è molto importante. Per questo credo che una grande coalizione potrebbe essere davvero forte nella mi- sura in cui si riconoscesse come espressione di valori e programmi italo-europei e quindi una motivazione che vada al di là del contesto italiano e che indirizzi la forza della coalizione stessa verso l’Europa. Questo è stato uno degli elementi che ha caratterizzato la nascita e il rafforzamento della nostra Repubblica, dove c’erano forze laiche e forze cattoliche che spingevano verso l’Europa e che sono state in grado di riportare il nostro paese alla democrazia e 3. L’Europa di fronte al bivio tra crescita e rigore: un falso dilemma 59