Verona2017 CONVEGNO NAZIONALE La sfida alle democrazie occidentali

A NTONIO T AJANI Presidente Parlamento europeo Buongiorno a tutti e grazie al Presidente D’Amato e alla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro per avermi dato la possibilità di partecipare a un master di grande interesse. È importante saper ascoltare, capire, vedere le critiche e le richieste da parte di persone che conoscono i problemi. Io sono reduce da una due giorni a Parigi, dove sono andato anche a visitare l’École Ferrandi, che è una famosa scuola di gastronomia. Forse per una vocazione natu- rale e istintiva ho deciso di partecipare a una lezione di pasticceria e ho cercato di vedere se avevo qualche manualità e devo dire che qualche cosa sulle torte sono riuscito a fare insieme agli studenti del primo anno del corso. Certo la torta è di grande importanza, ma non basta saper fare la torta, perché bisogna anche avere la volontà di farla, decidere di farla e, soprattutto, decidere che torta fare. La politica ha il dovere di fare queste cose, cioè decidere lungo quale percorso andare. Ha ragione Carlo Cottarelli a dire che manca spesso una strategia politica, perché in realtà c’è molta tattica, ma il lungo termine spesso non esiste, in quanto bisogna accontentare gli elettori sul momento, cercando di raccogliere consensi in fase di elezioni. Spesso, quindi, agli elettori non si dà un disegno e una prospettiva. Proviamo a vedere allora che torta possiamo cercare di fare insieme. La nostra non può certamente essere una scelta che vada fuori da quella europea per due ragioni molto semplici. La prima è legata alla nostra identità e ai nostri valori, la seconda è legata a una ragione di interesse. Possiamo affrontare la sfida della globalizzazione in 60 milioni di italiani, doven- doci confrontare con un miliardo e mezzo di cinesi e altrettanti indiani, con i russi, con gli Stati Uniti e con l’Africa, che nel 2050 avrà due miliardi e mezzo di per- sone? È assolutamente impossibile, perché sarebbe una scelta suicida e dannosa per i nostri 60 milioni di compatrioti. 4. Intervento 65

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